Quarantena delle orchette tra Pascoli e Schopenhauer

TRIESTE
«La sua vita tormentata, i temi che ha affrontato nei suoi scritti: sì, Giacomo Leopardi è uno dei personaggi che mi sono piaciuti di più quest’anno. Al pari di Schopenhauer e Kierkegaard».
Bracciate e colpi proibiti sott’acqua con il retrogusto di cloro. Ma anche passione per la letteratura, nonostante faccia l’Oberdan. Amanda Russignan, 19 anni compiuti lo scorso 16 febbraio, è l’orchetta che non ti aspetti. Assieme a lei altre due compagne di squadra della Pallanuoto Trieste stanno preparando gli esami di Maturità in un clima surreale e di forte incertezza per lo svolgimento di questa importantissima tappa della vita.
«Mi mancano le emozioni che si provano durante una partita, mi mancano le risate in spogliatoio con le mie compagne». Russignan, difensore di fiducia di Ilaria Colautti, sta provando una vera nostalgia nell’autoreclusione imposta dalle misure di sicurezza sanitaria nazionali: «Mi manca allenarmi duramente ogni giorno, per quanto possa fare qualche esercizio per non perdere troppo la forma fisica per conto mio a casa, quando vado a dormire non provo mai quella stanchezza che si ha dopo delle ore passate in piscina». La piscina viene dunque sostituita dalla scrivania di casa. Lezioni online sul pc e poi tante ore per preparare al meglio la partita più temuta, una vera e propria finale.
«Vado al liceo Oberdan ma preferisco studiare letteratura italiana e filosofia piuttosto che matematica, anche se in questo periodo cerco di fare quanti più esercizi possibile per colmare delle vecchie lacune. Degli argomenti studiati quest'anno mi sono piaciuti particolarmente per le idee che hanno sviluppato Schopenhauer, Kierkegaard e soprattutto mi ha interessato molto Leopardi, i temi che ha affrontato nei suoi scritti e anche la sua vita tormentata», racconta Russignan.
Progetti futuri dopo la scuola? «Non lo, ho ancora bisogno di rifletterci. Intanto però so già quale sarà la prima cosa che farò una volta terminata la quarantena: andrò dal mio fratellino, che per tutto questo periodo sono costretta a salutare solo in videochiamata e che mi manca davvero tanto».
A prepararsi per chiudere le superiori c’è anche l’attaccante Giorgia Zadeu che il prossimo 21 aprile festeggerà 20 anni.
«Non avrei mai pensato di dirlo ma mi manca andare a scuola, mi manca stare in classe e seguire le lezioni normalmente. Il mio istituto (il Max Fabiani, ndr) si è comunque attrezzato molto bene. I professori sono presenti e disponibili, stanno cercando di fare il massimo per prepararci alla Maturità. In questi giorni sono davanti al computer a seguire le lezioni e a fare i progetti che ci vengono assegnati. Nel tempo che mi rimane a disposizione faccio ginnastica seguendo gli esercizi dati dal nostro preparatore atletico Gary Lee Dove», racconta Zadeu.
Il congelamento delle relazioni sta pesando molto: «È strano come da un momento all'altro nella vita tutto possa cambiare. Ti ritrovi da fare due allenamenti al giorno a passare le intere giornate a casa. Certo, mi manca un po' allenarmi, negli ultimi anni ho passato gran parte delle mie giornate in piscina, tuttavia il lato positivo di questa reclusione è il fatto che posso dedicarmi molto allo studio». La prima cosa che farà una volta terminata la reclusione? «Riabbracciare il mio ragazzo. Mi manca tantissimo».
Compagna di classe di Amanda Russignan è invece la bomber delle orchette, quella Lucrezia Lys Cergol che in quarantena ha dovuto anche trascorrere il compleanno festeggiato il 15 marzo.
«Inizialmente stare a casa è stata un’occasione per riposarsi un po’ e staccare la spina. Ora invece sta iniziando a farsi dura. È vero che tramite le videochiamate sono sempre in contatto con le mie amiche, ma le orchette mi mancano un sacco», racconta Lucrezia.
Una situazione difficile condizionata anche dallo stato di ansia dovuto alle incognite legate tanto al futuro del campionato quanto a quello della scuola. «Non sappiamo se riprenderemo o meno a giocare, e non sappiamo nemmeno cosa accadrà con l’esame di Maturità. Nonostante il Ministero non stia fornendo risposte, io studio sodo. Quest’anno mi è piaciuto molto conoscere Giovanni Pascoli, soprattutto la sua visione del “nido”, che simboleggia la famiglia, un luogo dunque caldo e protettivo. In quel nido io vedo davvero le mie compagne di squadra. Inoltre ho fatto mio il motto dannunziano “memento audere semper”, ossia “ricordati di osare sempre”. È scolpito nella mia testa». La prima cosa che farà una volta terminata la quarantena? Semplice: «Mettere i piedi nell’acqua del mare, chiudere gli occhi e respirare a fondo l’aria, l’aria di libertà». —
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