Simoncelli “scortato” a Barcellona

Dopo l’incidente con Pedrosa in Francia il pilota italiano ha ricevuto minacce
epa02763175 Italian Moto GP rider Marco Simoncelli (R) and his team's director Fausto Gresini arrive at Catalunya Circuit in Montmelo near Barcelona, Spain, 02 June 2011. Simoncelli on 02 June gave evidence on his accident at the Grand Prix of France involving Spanish rider Dani Pedrosa. The Motorcycling Grand Prix of Catalunya takes place here on 05 June 2011. EPA/ANDREU DALMAU
epa02763175 Italian Moto GP rider Marco Simoncelli (R) and his team's director Fausto Gresini arrive at Catalunya Circuit in Montmelo near Barcelona, Spain, 02 June 2011. Simoncelli on 02 June gave evidence on his accident at the Grand Prix of France involving Spanish rider Dani Pedrosa. The Motorcycling Grand Prix of Catalunya takes place here on 05 June 2011. EPA/ANDREU DALMAU

BARCELLONA

Il team Gresini conta due uomini in più, oggi: guardie del corpo per garantire la sicurezza di Simoncelli. La settimana scorsa la squadra ha ricevuto una e-mail di minacce al pilota. Proveniva dalla Spagna. Ha informato le forze dell'ordine; Marco è scortato, ed è aperta una indagine. Sono vicende che succedono di rado, nel mondo dei motori. Qualcosa di simile era capitato l'anno scorso a Rossi e il responsabile è stato individuato. A memoria, altre non se ne ricordano.Per Marco, la situazione è difficile. E lo sarebbe stato anche senza minacce. La Direzione di gara lo ha convocato ieri pomeriggio, «per dare alle parti in causa - afferma il comunicato emesso al termine - l'occasione di riflettere su quanto accaduto nel Gp di Francia» dove Pedrosa ha riportato la frattura della clavicola e Simoncelli una penalità che probabilmente gli ha negato un podio.

A quasi tre settimane di distanza, la collisione tra i due è ancora l'argomento maggiormente affrontato. Da allora ad oggi Dani è stato operato (non parteciperà al Gp di domenica), il suo manager Puig ha invocato l'arresto dell'italiano e Simoncelli torna per la seconda volta a Barcellona come nemico pubblico numero uno (era già accaduto nel 2009, dopo un incontro ravvicinato al Mugello tra il romagnolo e due spagnoli: Bautista e Barbera). E la Honda ha una gatta da pelare.

Nei giorni scorsi Marco ha ammesso un errore di valutazione. Non ritiene però di essere stato scorretto. Non è l'unico a pensarla così: Schwantz, ex campione del mondo, lo assolve. E lo assolve Capirossi: «Non è scorretto, ed è ora di finirla: non si può superare solo in rettilineo». E se è vero che Simoncelli avrebbe potuto anche non gettarsi a capofitto nella mischia, secondo Loris altrettanto avrebbe potuto fare Pedrosa, che non era in condizioni di resistere. C'è anche chi la pensa in maniera diversa, e lo ha ripetuto oggi. Dovizioso, per esempio: «Il problema non è quel particolare sorpasso: errori del genere li fa lui ed anche altri. Il fatto è che nel suo caso è una costante». In seno alla Honda (gli attori principali sono suoi piloti) vorrebbero che i due si parlassero. Finora non è successo (Sic ha inviato un sms, senza risposta). Ed in HRC c'è chi pensa che, anche per le minacce ricevute, sarebbe bello che proprio Dani (o Puig) invitassero alla calma. Non ci sperano molto. Li ha accontentati invece Lorenzo (Yamaha): «Non chiedo certo applausi, per Marco. Però, semplicemente, calma». Da oggi si tornerà a parlare di gare.

Nereo Balanzin

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