Nuova batosta per la Triestina Calcio: altri 3 punti di penalizzazione

La penalità si somma ai 20 punti già accumulati fin qui, tutti da scontare nella stagione sportiva corrente

Antonello Rodio
Il nuovo presidente della Triestina Tom Zelenovic (Mariani / Lasorte)
Il nuovo presidente della Triestina Tom Zelenovic (Mariani / Lasorte)

Un’ennesima mazzata si abbatte sull’Unione. Il Tfn, pronunciandosi sul deferimento per la mancanza della fidejussione integrativa nei termini previsti dell’8 agosto, ha inflitto alla Triestina altri 3 punti di penalizzazione. Ne era previsto solo uno, per cui questa decisione, dopo il rigetto del ricorso presentato per i 13 punti di lunedì scorso, porta a un totale definitivo della quota di punti di penalizzazione a 23, mentre si sperava di chiudere questa settimana ben sotto quota 20.

Un incredibile record che assomiglia quasi a un de profundis e che costringe la Triestina di Marino a un vero e proprio miracolo per acciuffare la salvezza. E anche se proprio il mister domenica aveva detto che un’espulsione dopo 10 minuti butterebbe giù un toro ma non la Triestina, questa valanga di punti di penalizzazione, tra l’altro sempre superiori alle previsioni, è ovvio che mentalmente può fare molto male a una squadra finora ammirevole per quanto sta riuscendo a fare.

 

Mazzata sulla Triestina calcio: altri 13 punti di penalizzazione
La Triestina alla fine del match contro il Lumezzane

La chiave del deferimento

Ma perché 3 punti e non uno come al Rimini? A ben vedere il deferimento, per la Triestina c’è una voce in più rispetto ai romagnoli: ad entrambe è stato contestato di «non aver provveduto entro il termine dell’8 agosto a prestare idonea garanzia integrativa a copertura del 40% dell'eccedenza rispetto ad euro 1.000.000,00 dell'ammontare dei compensi lordi, fissi e variabili, dei calciatori tecnici e direttori sportivi tesserati». Ma per l’Unione c’è una contestazione ulteriore, ovvero non aver provveduto entro lo stesso termine a prestare garanzie a copertura della rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti. In realtà la Triestina non poteva fare nemmeno mercato ma saranno le motivazioni a chiarire i perché della decisione.

Un Everest da scalare

Fatto sta che adesso, con 23 punti di penalizzazione, la squadra di Marino scivola a meno 10 in classifica e ha davanti a sé un Everest da scalare. È noto che l’obiettivo della Triestina è di arrivare penultima a non più di 8 punti di distanza dalla quintultima, in modo da potersi giocare poi la salvezza ai play-out. Premettendo che ogni stagione fa storia a sé, la quota media degli ultimi campionati necessaria per arrivare a quella posizione è di 35 punti. Pertanto, partendo da meno 23, la Triestina dovrebbe fare in totale almeno 58 punti per evitare l’ultimo posto, contenere il distacco dalla quintultima e giocarsi i play-out.

Un passo dal quinto posto

E visto che la squadra di Marino di punti ne ha fatti 13 in dieci gare, gliene restano da fare 45 in 28 partite: questo significherebbe passare dall’attuale media di 1,3 punti a partita a una di 1,60 a match. Il tutto all’incirca perché poi dipende molto anche dal rendimento delle avversarie. Fare un campionato da 58 punti, comunque, vorrebbe dire fare una stagione di alta classifica, da quinto-sesto posto considerando il piazzamento medio di chi ha fatto quei punti negli ultimi anni.

Certo, l’impresa è ovviamente ancora possibile (soprattutto se la società sarà pronta a un robusto mercato di gennaio), ma è ovvio che adesso oggettivamente la missione si fa davvero molto difficile.

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