Un murale per portare le barche a Melara

Una grande festa con le persone del quadrilatero usando il linguaggio universale dell’arte L’entusiasmo degli organizzatori ha coinvolto i residenti, apprezzata l’opera di Davide Comelli
Lasorte Trieste 08/10/18 - Rozzol Melara, Festa Murales Barcolana
Lasorte Trieste 08/10/18 - Rozzol Melara, Festa Murales Barcolana



Qualche anno fa un noto programma televisivo delle reti nazionali per una rubrica dedicata ad approfondimenti “artistico-culturali” sul Belpaese chiese di filmare le brutture di Trieste: protagonista del servizio fu il quadrilatero di cemento di Rozzol Melara. Ci voleva la Barcolana, “la grande bellezza di Trieste” come è stata definita, a mettere una pezza a questa nomea. Per la prima volta, in occasione del cinquantenario della regata più grande del mondo, la periferia si avvicina al mare e viceversa. Come? Attraverso il linguaggio universale dell’arte. È stato inaugurato ieri pomeriggio, in un clima di gran festa, un murale dedicato al mare e alla regata, realizzato da Davide Comelli, un giovane artista triestino che ha pensato il dipinto per proprio Rozzol Melara e la Barcolana. Un grande dipinto realizzato in una decina di giorni «la cui immagine è tratta dal libro della Barcolana – ha spiegato l’artista, che qui si trova un po’ a casa sua poiché, studente al Nordio, realizzò assieme ad alcuni amici i primi graffiti -, una foto che ritrae alcune barche in un momento di bonaccia, calma che quasi costringe l’equipaggio al confronto e alla relazione, come avviene nel quadrilatero».

Rozzol Melara tra cielo e mare. «Un dipinto che fa parlare questi muri – interviene Lorella Postiferi della Microarea -, uno scenario a cielo aperto, incombente ma arioso, che ben si presta a ospitare colori. Da tempo i giovani di qui sono coinvolti in progetti artistici e, forse, anche per questo non ci sono più emergenze sociali o particolari disagi».

Protagonisti della festa pensata prima di tutto per i residenti, coloro che a diverso titolo si occupano di questa zona: a parte Barcolana 50, sono stati coinvolti l’Associazione Culturale Melara (bravissima Katia Valenti che “a cappella ha cantato “Una fresca Bavisela”), ALT Associazione lotta alle tossicodipendenze (che ha curato uno spettacolo teatrale), il Circolo Auser “Pino Zahar”, l’Istituto Comprensivo Iqbal Masih (protagonisti i bambini con uno spettacolo emozionante), Microarea di Melara, Portierato Sociale di Melara, Ricreatorio Comunale Anna Frank, Scuola primaria con lingua di insegnamento slovena Fran Milčinski (loro un caratteristico spettacolo con costumi folkloristici), SPI CGIL Sindacato Pensionati Italiani. E tutti, così come aveva auspicato il direttore dell’Ater Antonio Ius, coinvolti nel progetto fin dal suo concepimento.

Rozzol Melara e la Barcolana sono uniti da un anniversario: circa cinquant’anni fa infatti l’Istituto autonomo case popolari (Iacp), decise la costruzione del grande complesso abitativo affidandone il progetto a un pool di architetti guidati dallo studio Celli-Tognon. Un emozionato Mitja Gialuz, aprendo i festeggiamenti, ha voluto ieri ribadire il senso dell’iniziativa legata all’opera d’arte, «una testimonianza importante di quello che Barcolana e il mare rappresentano: la libertà, il sogno, la voglia di futuro, la mancanza di confini».

Il murale “Una regata fatta di persone” è l’ultimo di una lunga serie di dipinti che hanno reso questa colata di cemento tanto brutta e imponete dall’esterno quanto colorata e vivace negli spazi interni. Perché, oltre ad arrivarci, a Melara, devi entrarci per scoprire che c’è una dimensione umana non oppressa dal grigiume del cemento.Il murale di Davide Comelli piace agli abitanti perché traduce parole e pensieri in disegni «anche se poi ghe pensa i nostri artisti in erba a farghe disegni de sora» dice con realismo una signora che abita qui. Arte di strada, come quella di Banksy, che forse non verrà mai battuta all’asta per un milione sterline da Soteby’s ma, di sicuro, mai si autodistruggerà. —





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