Una curva “tipicamente friulana”

Oltre 90 minuti di sfottò ai danni dei triestini. Scarsa la risposta della “Furlan”
Di Riccardo Tosques
Trieste, 27 aprile 2013. Campionato di calcio Serie A 2012/2013. 34^ giornata. Stadio Nereo Rocco. Cagliari vs Udinese. Nella foto: Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Trieste, 27 aprile 2013. Campionato di calcio Serie A 2012/2013. 34^ giornata. Stadio Nereo Rocco. Cagliari vs Udinese. Nella foto: Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

TRIESTE. “Chi non salta triestino è”. “Jugoslavia, Jugoslavia”. Ma anche “Noi non siamo napoletani” e “No alla tessera del tifoso”. Per oltre 90 minuti pareva di essere allo stadio “Friuli”. Bandiere bianconere con la scritta Curva Nord, striscioni degli Udinese Club di Spilimbergo e San Giovanni al Natisone, il vessillo friulano con l’aquila gialla su sfondo azzurro. Una volta che le squadre sono scese in campo è stato esibito poi un mega striscione bianconero: “Udinese my passion, tipicamente friulano”. Un tripudio made in Udine che ha colonizzato rumorosamente lo stadio “Rocco”. Un copione facilmente prevedibile. Ad assistere al match seduti in tribuna vip, il patron bianconero Giampaolo Pozzo, l’ex allenatore ora collaboratore al Manchester City Angelo Gregucci, il tecnico lucinichese Edy Reja, i fratelli Bruno e Tito Rocco.

E se in campo lo spettacolo è stato quello che è stato - sicuramente un match non memorabile -, sugli spalti la vittoria dei supporter bianconeri è stata netta, con una valanga di insulti alla squadra alabardata e alla città. Nulla di non previsto. L’unica reazione agli sfottò friulani si è registrata nella ripresa quando gli sparuti tifosi alabardati con un paio di bandiere della Triestina al seguito hanno intonato dei cori antiUdine per cercare di riequilibrare almeno un po’ gli insulti. Poca cosa comunque.

In realtà durante il riscaldamento il più imbeccato dai supporter friulani è stato l’arbitro fiorentino Rocchi, reo di aver fatto un torto alle zebrette durante un recente Udinese-Napoli.

Tra i beniamini del pubblico invece Domizzi e Basta. Il settore ospiti, assieme alla Curva Trevisan, ha poi inneggiato a gran voce all’indirizzo di Totò (Di Natale). E pensare che una volta a Trieste esisteva solamene un altro Totò, calcisticamente parlando. Altri tempi, altre emozioni. Queste sì, tipicamente triestine.

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