Irruzione di un gruppo ustascia alla festa dei serbi a Spalato
Un centinaio di giovani ha interrotto con minacce e slogan un evento di folklore serbo a cui partecipavano anche anziani e minorenni

Vestiti rigorosamente di nero, incappucciati, minacciosi e pronti a urlare lo slogan ustascia “Per la Patria pronti” e anche “Andatevene, siete immondizia serba”. È accaduto lunedì sera a Spalato, dove un centinaio di giovani ha interrotto un evento di folklore serbo, che doveva svolgersi nell’ambito della “Giornata della cultura serba” a Spalato.
L’episodio squadrista ha spaventato non poco i partecipanti, tra cui un gruppo canoro giunto da Novi Sad, composto da coristi anziani e minorenni. Lo spettacolo, promosso dalla Società culturale serba Prosvjeta, era in programma nella sede del Comitato rionale di Blatine, a Spalato, e nulla lasciava presagire che sarebbe accaduta una cosa del genere nella Croazia democratica e comunitaria, dove negli ultimi tempi l’estrema destra si sta facendo sempre più sentire. Impunita.
I facinorosi, probabilmente appartenenti alla Torcida, il gruppo ultrà del club calcistico Hajduk, sono entrati senza problemi nell’edificio e hanno invitato i presenti a lasciare la sede. Qualcuno ha dichiarato che «i serbi non possono organizzare manifestazioni nel mese di novembre in Croazia, quando si commemorano le vittime croate degli eccidi di Vukovar e Škabrnja, perpetrati dalle forze serbe più di 30 anni fa, durante la guerra».
La polizia spalatina ha rilevato che non ci sono stati feriti, ma sta cercando di risalire ai responsabili del fatto, una macchia per la Croazia, come rilevato dal premier Andrej Plenković (Hdz, centrodestra), il quale ha reso noto che finora sono stati identificate e arrestate tre persone. «È intollerabile che avvengano episodi del genere e reagiremo con la massima fermezza – ha tuonato il primo ministro –. Il mio governo non tollera il revisionismo storico, né tutto quello che si può ricondurre al regime ustascia dello Stato indipendente di Croazia del gerarca Ante Pavelić. Noi ci adoperiamo nella tutela delle minoranze nazionali e non permetteremo che trionfi la violenza da strada. Sì al patriottismo, sì alla memoria della Guerra patria, ma un secco no a tutto quello che esce da questa cornice democratica».
Chiamato a commentare se vi siano stati cambiamenti radicali in Croazia dopo il concerto estivo all’ippodromo di Zagabria del controverso cantante Thompson (durante questi appuntamenti canori gli slogan ustascia, benché proibiti dalla legge, si sprecano), Plenković ha affermato di non vedere nulla di anomalo e preoccupante nel paese. Il centrosinistra accusa però Plenković di aver tenuto un atteggiamento troppo permissivo verso episodi violenti provocati da simpatizzanti ustascia. —
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