Bregovic: «Porto a Gu›a la mia anima zingara»

Domani per la rassegna di Borgo Grotta Gigante il concerto del musicista serbo con la Wedding and Funeral Orchestra
Di Sara Del Sal

TRIESTE. «Adoro davvero l’atmosfera di Gu›a sul Carso, e mi sento sempre come a casa». Non potrebbe dare una definizione migliore Goran Bregovic del Festival-organizzato dall’Associazione Culturale Altramusica, con il patrocinio del comune di Sgonico e il contributo dell’Assessorato alle attività produttive della Regione Fvg - che aprirà in prima persona domani sera a Borgo Grotta Gigante. Arriverà accompagnato dalla Wedding and Funeral Orchestra in quello che è il loro “Champagne for Gypsyes tour”. «Suoneremo molta musica di questo album che è la seconda parte di “Alcohol”», spiega Bregovi„. È un disco divertente con musica per bere e per danzare. L’ ho registrato con degli artisti rom che rispetto, suonando due canzoni con ognuno di loro».

Si parla di artisti come Eugene Hutz dei Gogol Bordello, con i Gypsy Kings, Selena O’Leary o Florin Salam, una scelta molto accurata. «Volevo ricordare a tutti che gli zingari non sono qualcosa da buttare fuori dai paesi perché li etichettiamo come “zingari”. Io ho invitato alcuni di quelli che penso abbiano lasciato segni importanti nella cultura ed altri giovani che penso lo faranno. Il mio disco è un lavoro che vuole celebrare il talento che ispira così tanti compositori come me, ma anche più importanti, che dedicano il loro lavoro al talento degli zingari. È probabilmente il mio primo disco che non è davvero coerente». «Se sei in una stanza con i Gypsy Kings - continua Bregovi„ - e inizi a suonare una canzone, ecco che diventa una rumba catalana, e se lo fai con Eugene Hurtz diventa un gypsy punk. Sono tutti delle personalità molto forti, e la loro musica ne è ovviamente influenzata».

Bregovi„ è un artista che gravita nel mondo della musica da sempre, in continua ascesa. «Penso che sia arrogante rinnegare qualcosa - spiega -. Io provengo da una cultura musicale così limitata se confrontata con le culture musicali come quella italiana. Si possono comprare i più grandi libri sulla storia della musica e non trovarvi nemmeno un musicista jugoslavo citato. Con questa consapevolezza io ho un pubblico che mi segue in Italia, a Parigi, e posso suonare anche alla Carnegie Hall. Sarebbe davvero sbagliato rinnegare qualcosa, è un pensiero che mi accompagna da tutta la vita, e so di essere stato davvero molto fortunato». A un artista come lui, nel suo tempo libero «piace vivere a Parigi perché è uno dei rari posti al mondo dove essere jugoslavo non implica necessariamente che tu sia una persona che fa lavori umili. Lì puoi essere un artista. Ma essendo anche un compositore molto ispirato alla mia terra, lavoro nel territorio dal quale la mia musica ha origine, l’area Balcanica, e così mi ritiro a Belgrado, mentre per le vacanze vado nella mia casa sulla costa adriatica».

I suoi concerti sono da sempre un mix di musica di altissimo livello, suonata con grande passione, ma al contempo anche delle grandi feste, in cui il pubblico si ritrova a danzare, magari sotto le stelle: «È importante per noi, per me e la band, divertirci sul palco. Non ci aspettiamo mai che sia il pubblico a farci divertire. Io vengo dal mondo del rock’n’roll perciò quelle cose le ho già fatte. Ho già avuto troppa di questa merda nella mia vita, che ora mi va benissimo anche se nessuno si muove. Alla mia età si inizia a capire che la vita è breve. Invece di fare milioni di cose, quelle persone che potrebbero lavare le loro automobili, giocare con i loro bambini o guardare il calcio, mi regalano il loro tempo. Le due ore di concerto devono essere trascorse nel migliore dei modi, e quindi io per primo cerco di stare bene». Biglietti per il concerto, organizzato in collaborazione con Azalea Promotion, sono disponibili nelle prevendite abituali di Azalea e saranno disponibili anche venerdì sera alla biglietteria di Borgo Grotta Gigante.

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