Ginnastica triestina, Tonon dovrà pagare 18mila euro

Rendiconti di spesa «falsi e infedeli»: la Corte dei conti ha condannato l’ex presidente della società a rifondere i contributi ottenuti dalla Regione
Di Corrado Barbacini
sterle trieste 08 09 08 tribunale gip interrogatorio a marzio sai avvocato tonon giudici bacer e trucellitto
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Quasi 18mila euro. Questa la cifra che è stato condannato a rifondere allo Stato l’avvocato Carmelo Tonon, già presidente della Società Ginnastica Triestina, ritenuto il responsabile della cosiddetta gestione allegra dell'antico sodalizio sportivo che nei mesi scorsi ha compiuto 150 anni. La sentenza è stata pronunciata dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti presieduta da Alfredo Lener e composta dai consiglieri Paolo Simeon e Giancarlo Di Lecce. Accolta la richiesta del viceprocuratore Tiziana Spedicato.

La gestione di Tonon relativa al flusso dei finanziamenti pubblici durante la sua presidenza era finita sotto la lente della procura contabile nel settembre del 2011, dopo l’apertura del fascicolo penale da parte del pm Massimo De Bortoli.

Secondo gli accertamenti della Guardia di finanza, tra il 2005 e il 2007 l’allora responsabile della Ginnastica aveva chiesto svariati contributi alla Regione presentando rendiconti delle spese, ritenuti «falsi e infedeli». In particolare nel 2005 la Regione aveva concesso un contributo di 12mila euro alla Ginnastica per la manifestazione “Judo 2005”. Ma in realtà le fatture presentate per giustificare la richiesta di contributo erano false. Lo stesso era valso per le edizioni del 2006, del 2007 e del 2008 della stessa manifestazione. È su questi finanziamenti non dovuti che la Procura contabile ha voluto fare chiarezza. Dagli accertamenti effettuati dalla Guardia di finanza è emerso che la Regione aveva più volte pagato proprio sulla base di documenti contabili falsi; in alcuni casi i pagamenti erano stati effettuati sulla base di fatture vere, ma che mai erano state onorate dalla Ginnastica triestina. Secondo la Procura della Corte dei conti, insomma, l'ex presidente Carmelo Tonon aveva ottenuto prestazioni da parte di ditte fornitrici di servizi senza poi onorarle con i relativi pagamenti. Proprio grazie alla documentazione relativa alle prestazioni aveva chiesto e ottenuto dagli uffici regionali il rimborso delle somme mai pagate. Il paradosso è che l'avvocato Tonon - così hanno rilevato gli investigatori della Finanza annotandolo nelle varie informative inviate sia alla procura penale che a quella contabile - non si era dimenticato di registrare come passività nella denuncia dei redditi gli importi delle fatture false rimborsate dalla Regione.

Il procedimento penale è ancora in corso. La prossima udienza è stata fissata per il 13 gennaio davanti al giudice Marco Casavecchia. Accusa: truffa aggravata, truffa sportiva e truffa ai danni dello Stato. Ma anche fatture false, e l'aver fatto votare anche i soci deceduti. Con Tonon sotto accusa anche l'ex segretaria amministrativa, Diana Fabbri, 59 anni, indicata come braccio destro del professionista sotto accusa. Il primo filone dell'inchiesta riguarda le assicurazioni fasulle per gli atleti. Secondo le indagini dei finanzieri, Tonon e la segretaria fin dal 2006 si erano fatti pagare da centinaia di atleti della Sgt la somma di 10 euro pro capite per la copertura assicurativa, e importi tra i 5 e i 40 euro per il tesseramento alle varie federazioni nazionali. Ma di questo denaro avevano versato solo una parte alle relative federazioni. Il resto è sparito.

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