Il giallo del debutto ufficiale di Eataly

Farinetti conferma l’apertura il 29 novembre, già comunicata da Dipiazza, ma poi si corregge. De Paolo non si sbilancia
Di Furio Baldassi
Lasorte Trieste 13/09/16 - Rive, Ex Magazzino Vini, Eataly
Lasorte Trieste 13/09/16 - Rive, Ex Magazzino Vini, Eataly

Stavolta dovrebbe essere la volta buona. Tutti i misteri, i “si dice”, i “perchè”, anche, di Etaly dovrebbero dissolversi a breve. Diciamo entro un mese o poco più. Dopo perplessità, ritardi tecnici o meno, il tempio dell’enogastronomia nazionale dovrebbe alfine aprire i battenti in quello che fu il Magazzino vini, che è stato oggetto di un restauro a dir poco accurato.

La data che circola con una certa insistenza, tirata in ballo qualche giorno fa anche da Roberto Dipiazza, è quella del 29 novembre prossimo, ma sulle date, quando si parla di questo argomento, è meglio andarci cauti. Lo stesso Oscar Farinetti, patron di Eataly, beccato al volo in aeroporto al ritorno da New York, preferisce delegare, dopo che in un primo momento, in camera caritatis, era stato probabilmente il primo a ipotizzare quella data. «Parlatene con Antonio De Paolo», dice, ripassando la palla bollente al suo referente locale, il presidente della Fiaip.

De Paolo abboza ma si dimostra non meno ermetico. «29 novembre? Non so da dove venga fuori questa data, non da me. Io so che dobbiamo ancora vederci, in settimana, con la Fondazione CrTrieste per definire gli ultimi dettagli. E di sicuro fino a quando non mi consegnano il cantiere non si può immaginare alcuna data».

Un giallo? Semmai legittima prudenza, dopo una serie di rinvii da record. Sono passati più o meno dieci anni, da quando nel 2006 la Fondazione CrTrieste decise di offrirlo alla città per farne un centro congressi. Nel frattempo quello esistente, alla Stazione Marittima, si è rivelato sempre più inadeguato. In compenso la vecchia struttura di servizio ha cambiato destinazione d’uso e diventerà showroom di quanto di bello e soprattutto di buono l’Italia ha da offrire, grazie al progetto dell’architetto fiorentino Marco Casamonti e un costo finale di 9 milioni e mezzo di euro.

In tempi recenti, la fine dei lavori di riqualificazione era stata fissata al 15 maggio, con successiva, possibile inaugurazione l’8 giugno. Ma era solo l’ennesimo rinvio, perchè in precedenza le date fissate erano quelle del Natale del 2014, poi della primavera 2015 e infine del Natale dello stesso anno. Tutte mancate.

A metà estate, quando tutto faceva pensare che si puntasse, anche a tappe forzate, all’apertura nel periodo della Barcolana, altra doccia fredda. Niente da fare, l’area era ancora nel marasma, i lavori ben lungi dall’essere finiti. Un brutto colpo perchè, soprattutto sotto il profilo dell’immagine, aprire Eataly nel bel mezzo di una delle edizioni più riuscite di sempre sarebbe stato un vero colpaccio.

Adesso, a occhio nudo e non esperto, il cantiere sembra praticamente finito e non si vedono più operai affannarsi come api operose. «In effetti - ammette De Paolo - credo che il cantiere sia veramente ai ritocchi finali, agli allestimenti, e qualcosa si può anche anticipare. Eataly Trieste ospiterà un ristorante-pizzeria, sul lato aperto verso il mare, una pescheria e una gastronomia del pesce, un angolo dedicato all’aperitivo all’italiana. E poi una gastronomia, una pescheria, una rosticceria con take-away, una panetteria e un’enoteca».

L’impatto, dunque, sembra meno massiccio sul “mercato” delle Rive di quello che si poteva immaginare. Per quanto riguarda la cucina, invece, De Paolo metterà a dirigere le cucine del nuovo ristorante una vecchia conoscenza: Vincenzo Vitola, che dopo varie esperienze in città ha appena rilanciato l’Elefante Bianco e si appresta a lanciarsi nella nuova esperienza.

Chi ha avuto occasione di guardare, anche di sfuggita, gli interni del vecchio magazzino parla di ambienti di rara bellezza, e non c’è motivo di dubitarne, dopo un restauro così lungo e filologico. Del resto Farinetti ci crede molto. «Abbiamo scelto Trieste perché qui soffia a il vento più potente e famoso d'Italia: la bora» aveva dichiarato il patron di Eataly. Al disegnatore Sergio Staino, infatti, è stato commissionato di disegnare i venti per la sede triestina. Vi saranno quattro sue installazioni dedicate a bora, maestrale, libeccio e scirocco. «Lo ha già finito: ha fatto un lavoro bellissimo. Lo presentiamo il giorno dell'inaugurazione». Già, ma quando?

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