Incubo A4, Autovie Venete mette in strada la safety car

TRIESTE. Da qualche autovelox in più alla safety car in autostrada. Ma anche più segnaletica e comunicazione. Misure straordinarie perché la situazione lo impone, spiega il presidente di Autovie Venete Maurizio Castagna anticipando un “pacchetto” di interventi mirati a limitare il disagio in tempi di lavori per la terza corsia sulla Trieste-Venezia, incremento del traffico ai livelli pre-crisi e pericolose disattenzioni dei conducenti.
Dal 26 aprile a ieri Autovie ha contato 114 incidenti sulla sua rete, di cui 90 in A4, lì dove sono aperti i cantieri per l'aggiunta di una corsia. La media è di un paio di incidenti al giorno. L’unica buona notizia è che in questi quasi due mesi non ci sono state vittime.
Ma l’incubo è quotidiano. I camion si toccano, si fermano, bloccano la carreggiata, si creano code chilometriche e Autovie è costretta a chiudere alcune tratte, deviando il traffico sulla viabilità alternativa. Negli ultimi dieci giorni non c’è stata pace, con la sola eccezione di ieri. Un piccolo sospiro di sollievo accompagnato dalla «massima disponibilità» garantita da Castagna, sollecitato da Confartigianato, a un tavolo di lavoro permanente di confronto con le categorie economiche «per individuare, insieme alla Polizia stradale, misure ulteriori e aggiuntive rispetto a quelle già adottate, per cercare di ridurre i disagi alla circolazione derivanti dall’incremento esponenziale del traffico sulla rete autostradale».
Misure che Autovie ha già in mente. «Le prime cose da fare sono intensificare ancora di più i controlli della Polstrada, aumentare il numero di autovelox sulla rete, potenziare la segnaletica stradale – spiega Castagna –. E poi rafforzeremo la comunicazione agli ingressi delle autostrade, non solo le nostre. Ce lo consentono i protocolli condivisi con le società estere, in particolare in Slovenia e Croazia».
In agenda c’è anche l’idea safety car. Un’auto pronta a guidare il traffico al formarsi delle code: «In caso di bisogno ci sarà pure quella». Di certo, assicura il presidente di Autovie, non si pongono problemi di risorse: «Una simile emergenza richiede di mettere in campo quanto necessario, e noi lo faremo. Non ci preoccupiamo dei costi, quanto di trovare le soluzioni più efficaci.
I tempi? Lunedì prossimo avremo un incontro con la Cav per la contiguità dei collegamenti esistenti con il Passante di Mestre. In quella sede sarà presente lo stato maggiore della Polizia stradale dell’area di riferimento sia del Friuli Venezia Giulia che del Veneto e cercheremo di esaminare la problematica per poi condividere misure quanto più utili a contenere i disagi». Questione di giorni, dunque. Anche perché l’imminente stagione estiva, con l’immissione in autostrada pure dei vacanzieri, detta i tempi. «Già la prossima settimana disporremo interventi incrementali rispetto a quelli attuali», conferma Castagna. Tempestività d'obbligo, del resto, di fronte a un rosario di incidenti.
Dove avvengono i sinistri. La maggior parte non in zona cantieri (solo 9 su 90 nei tratti interessati dai lavori per la terza corsia, tra Latisana e San Giorgio di Nogaro in direzione sia Venezia che Trieste), ma con i cantieri che inevitabilmente rallentano le operazioni di soccorso.
Le responsabilità? Statisticamente la stragrande maggioranza degli incidenti è provocato dai camionisti. Categoria che Castagna peraltro non colpevolizza, tanto meno quelli italiani: «Nessun intento di criminalizzare la categoria degli autotrasportatori. Anzi, siamo ben consapevoli dei problemi che si trovano ad affrontare con la concorrenza agguerrita e sleale dei vettori stranieri: la maggior parte degli incidenti vedono coinvolti mezzi pesanti che arrivano dall'estero. Si tratta quasi sempre di tamponamenti, incidenti causati dalla distrazione e dal non rispetto delle distanze di sicurezza» Tra le spiegazioni, oltre al mancato rispetto del codice della strada (Autovie evidenzia l’uso improprio» di smartphone e tablet), in un’autostrada certamente sottodimensionata c’è anche quella più logica, l’incremento del traffico: i mezzi pesanti sono aumentati di 500mila unità nel 2016 rispetto il 2015 e di quasi 300mila nei primi cinque mesi di quest’anno.
Il volume di traffico. «La proiezione sul 2017 nella nostra rete autostradale – informa ancora Castagna facendo appello a una guida responsabile e corretta – è di 50 milioni di veicoli sulla rete, di cui uno su quattro sono tir, vale a dire 10 milioni di veicoli in più del 2008, un incremento del 20%. Abbiamo di fatto recuperato i numeri pre-crisi. Con un simile trend - raccomanda il presidente di Autovie - dobbiamo lavorare tutti insieme con la massima disponibilità reciproca e senza inutili j’accuse». La concessionaria ribadisce da parte sua l’impegno garantito anche dai protocolli operativi sottoscritti con il Prefetto di Udine e con quello di Venezia con l’obiettivo di coordinare gli interventi in caso d'emergenza, utilizzando un modello unico di procedura, condiviso e codificato, per aumentare la sicurezza e gestire le criticità. Oltre ai percorsi viari alternativi, il piano già comprende anche l'utilizzo di segnaletica mobile e dei pannelli a messaggio variabile. Non mancano i soccorsi con bottigliette d’acqua, che scattano quando si creano mega-code in particolari condizioni meteo.
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