Lotta al radon, dosimetri a mille famiglie isontine

MOSSA A Mossa, conoscono molto bene il radon. Soprattutto le mamme e i papà. Il Comune, da anni ormai, sta conducendo una dura battaglia contro il gas che, nei mesi scorsi, aveva nuovamente registrato valori preoccupanti nelle scuole materna e elementare del piccolo paese isontino. Oggi, tutto è tornato ad essere sotto controllo. I nuovi impianti di ricambio dell’aria funzionano e i primi risultati sono molto positivi e incoraggianti.
Ma la Regione ha deciso di affrontare di petto la questione-radon. E non soltanto a Mossa, ma in tutto il Friuli Venezia Giulia. Perché il gas naturale non è un problema circoscritto e che riguarda una sola località ma è una questione ben più vasta, quantomeno di scala regionale.
Intanto, non tutti sanno cos’è il radon. Si tratta di un gas naturale: non è causato dall’inquinamento, tuttavia è molto pericoloso per la salute. Nel suolo generalmente le concentrazioni di radon sono più elevate mentre all’aperto il gas si diluisce rapidamente. Negli ambienti chiusi invece, soprattutto in conseguenza del ridotto ricambio d’aria, il corpo gassoso può concentrarsi, raggiungendo talvolta valori anche molto elevati. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) segnala che, in Fvg, c’è un’elevata concentrazione di radon indoor, con un valore medio pari a circa 100 Bq/m3 rispetto ad una media italiana di 70 Bq/m3 e ad una europea di 40 Bq/m3.
Proprio per questo, Regione e Arpa lanciano la campagna “Radon, misure in 1000 famiglie”. È prevista l’organizzazione di quattro incontri informativi a Trieste (5 ottobre), Udine (9 ottobre), Pordenone (10 ottobre) e Gorizia (11 ottobre) nel corso dei quali verranno distribuiti gratuitamente mille dosimetri (detti anche “misuratori passivi”) per la misura della concentrazione del radon in altrettante abitazioni private. Dopo sei mesi di esposizione, il dosimetro dovrà essere riconsegnato all’Arpa per le analisi in laboratorio, al termine delle quali i risultati verranno comunicati alle singole famiglie, oltre ad essere oggetto di presentazione pubblica.
Coloro i quali riceveranno i dosimetri saranno quindi i veri protagonisti «di un progetto di citizen science – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito – primo in questo campo in Italia, dove l’attività scientifica viene condotta dal pubblico chiamato a collaborare con gli scienziati e le istituzioni».
«È un progetto molto ambizioso – aggiunge Vito – con importanti ricadute sia per i cittadini, che potranno effettuare le misurazioni del gas radon gratuitamente nelle proprie abitazioni, sia per gli enti di monitoraggio, controllo ed indirizzo che potranno disporre di nuovi dati sulla presenza del gas nel territorio regionale».
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