Mannaia sul trasporto ferroviario: nella mattinata di oggi, sabato 14 marzo, tutti cancellati i treni da Trieste

TRIESTE. Il servizio ferroviario regionale è ormai ridotto all’osso. Prima le Frecce e i treni per Villaco, poi le prime due tratte locali, la Maniago-Sacile e la Casarsa – Portogruaro. Ieri, venerdì 13 marzo, la mannaia si è abbattuta in maniera davvero pesante sui treni regionali, senza peraltro che i pendolari ne avessero avuto particolari presagi sul campo.
In tutta la giornata, nelle due tratte Trieste – Portogruaro – Venezia e Trieste – Udine – Venezia, sono stati cancellati 33 convogli. Per oggi, sabato 14 marzo, sono previste di nuovo altre riduzioni: 50 per cento di treni regionali in meno su tutte le tratte del Fvg: Tarvisio- Udine; Trieste - Udine; Udine - Venezia; Trieste - Venezia via Portogruaro e Trieste - Udine via Cervignano. Ma la situazione nella mattinata di oggi è risultata peggiore del previsto: i treni in partenza, a Trieste, sono stati tutti cancellati.
Si fanno insomma sempre più duri gli effetti della lotta al coronavirus, con l’ultima stretta impartita martedì da Giuseppe Conte. D’altronde l’ultimo decreto firmato dal premier dispone ai ministeri dei Trasporti e della Salute la facoltà di programmare riduzioni e soppressioni «sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali».
Le prime restrizioni in regione, si diceva, iniziano martedì stesso, all’indomani del nuovo decreto firmato dal Presidente del Consiglio. Per decisione del Ministero dei Trasporti (Mit) vengono soppresse, d’intesa con la Regione, tutte le Frecce in partenza dal Fvg. In serata tocca ai treni Ni.Co.Tra Udine – Villaco, così come ai convogli da lì prolungati fino a Trieste nei fine settimana.
Sospesi pure i collegamenti con Lubiana. I problemi ai treni regionali cominciano giovedì in sordina, perché limitati appunto alle sole linee Sacile-Maniago e Casarsa-Portogruaro, dove adesso interviene, secondo quanto riportato, un bus sostitutivo all’ora. «Su ogni treno sono state contate al massimo dieci persone– spiega l’assessore regionale ai Trasporti Graziano Pizzimenti-. Da qui la scelta di utilizzare delle corriere, sicuri di poter garantire la distanza di sicurezza fra i viaggiatori. La salute pubblica ce lo impone: la gente deve stare a casa».
E veniamo alla débâcle di ieri, pilotata di notte da Roma sul fronte dei trasporti regionali. Di mattina ha colto impreparati i pendolari del Friuli Venezia Giulia, peraltro già diminuiti del 70 per cento nell’ultima settimana, secondo i primi dati, ancora approssimativi, resi noti da Rfi. Sta di fatto che ieri, alla centrale di Trieste - già ridotta a stazione fantasma con pochi viaggiatori muniti di autocertificazione da esibire alla polizia - ieri i grandi assenti erano soprattutto loro, i treni in partenza.
Nel dettaglio, sono stati cancellati tutti i regionali veloci che collegano Trieste con Venezia via Udine e via Portogruaro, mentre hanno continuato a viaggiare i regionali locali, quelli, per intenderci, che sostano anche nelle fermate più piccole. E anche il servizio di bus sostitutivi, per quanto annunciato sul sito di Trenitalia, fra le 9 e le 11.30 non era ancora stato attivato. Ai pendolari solo la possibilità di arrangiarsi autonomamente, di prendere gli autobus Apt, o di aspettare il treno successivo.
Non resta, fin da oggi e nei giorni a venire, che controllare il sito di Trenitalia poco prima di partire, per assicurarsi che il treno sia stato davvero confermato. Sulla prima pagina del sito, il link “rimodulata l’offerta a seguito dell’emergenza sanitaria” permette di capire quali sono cancellati. Per informazioni sui treni in partenza, i viaggiatori possono anche chiamare il numero gratuito 800892021, ammesso che riescano a prendere la linea, in queste ore particolarmente intasata.
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