Lloyd al Museo del Mare di Trieste: la mostra rinnovata riapre nel Magazzino 26
Inaugurato il nuovo allestimento dedicato alla storica compagnia marittima. Con le ultime masserizie custodite in via Torino si completa l’ala nord dell’hangar

A un anno dalla sua chiusura, la sezione del Museo del Mare dedicata alle vicende della Compagnia del Lloyd riapre al pubblico, in vesti rinnovate. Il nuovo percorso espositivo al pianterreno dell’ala nord del Magazzino 26 – anticipato alla stampa e aperto ai visitatori dal pomeriggio – accosta tra loro dipinti, grafiche, oggettistica e fotografie d’epoca, proponendo visivamente e attraverso approfondimenti la storia della compagnia, fondata nel 1833 e destinata a trainare la rivoluzione dei trasporti marittimi che ebbe luogo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Quasi due secoli di storia che hanno profondamente segnato lo sviluppo della città, oggi ripercorsi nelle collezioni ripensate grazie a un contributo regionale di 249 mila euro.

Il percorso espositivo
Il percorso espositivo, arricchito da memorabilia, stampe e modelli o mezzi modelli si conclude nella sala video, dove i visitatori hanno la possibilità di visionare una selezione di immagini e girati che, presto, saranno ottimizzati con la possibilità di selezione in piena autonomia. A rendere interattiva la fruizione del patrimonio storico infatti non è solo la possibilità di aprire fisicamente cassetti e ante per scoprirne i contenuti, ma anche la presenza di nuovi strumenti e tecnologie digitali. Il Museo del Mare è da mesi oggetto di un percorso di digitalizzazione – cofinanziato da fondi europei per circa 90 mila euro – che, per la sezione dedicata al Lloyd, ha consentito di corredare ogni cimelio dell’esposizione con nuove didascalie digitali, più agevoli e accessibili per il pubblico.
Museo digitale
I visitatori possono ingrandire il testo, migliorare il contrasto, selezionare un dettaglio o la lingua: attualmente si può scegliere tra italiano o inglese, ma presto saranno disponibili anche sloveno, croato, tedesco, francese e spagnolo. Nei prossimi mesi saranno implementati nuovi approfondimenti multimediali, e realizzate riproduzioni 3D di alcuni reperti per offrire un’esperienza “multisensoriale”, pensata sia per i bambini che per i non vedenti, che potranno toccare a tutti gli effetti i manufatti e comprendere cosa raffigurano. Completa gli spazi del Lloyd l’area didattica per ospitare incontri, conferenze o attività formative, attrezzata con una lavagna digitale su cui verrà sviluppato un simulatore di navigazione.

Il progetto
A illustrare le principali novità del nuovo allestimento l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi e la responsabile dei Musei scientifici Patrizia Fasolato, affiancati del presidente di Federalberghi Maurizio Giudici. Il progetto illuminotecnico è stato infatti realizzato grazie all’imposta di soggiorno (200 mila euro). In questo contesto il Magazzino 26 rinnova anche l’area accoglienza che conduce allo spazio museale, di cui richiama i materiali in una scelta di continuità architettonica.

Per favorire l’accessibilità è stato realizzato un collegamento tra l’ascensore esterno e il punto di accoglienza; la postazione informativa è stata quindi adibita anche alla presentazione di prodotti editoriali e promozionali dei musei comunali. Allestiti anche un back-office a disposizione del personale di accoglienza e di sorveglianza, e i due locali del Convention and Visitors Bureau.
L’ultimo tassello
La riapertura della sezione Lloyd – visitabile gratuitamente dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 17 (questo weekend fino alle 18) – incastra così il penultimo tassello della riqualificazione dell’ala nord del Magazzino 26.
Entro dicembre, ha anticipato Rossi, l’ultimo vano libero dell’edificio accoglierà un’appendice del Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata oggi custodita in via Torino, completando così quest’ala dell’hangar. Non resta che attendere – tempi che Rossi stima però non brevissimi – il completamento degli altri tre quinti del Magazzino 26, dove un domani il Comune vorrebbe ospitare il Museo dell’Antartide e il cuore del Museo del Mare.—
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