Il verbale è incomprensibile: multa annullata al motociclista

La decisione del giudice di pace sul ricorso presentato da un triestino dopo un incidente

Gianpaolo Sarti
La multa oggetto del ricorso: le motivazioni risultano illeggibili
La multa oggetto del ricorso: le motivazioni risultano illeggibili

Una multa talmente illeggibile che il Tribunale non ha potuto far altro che annullarla. È successo a un triestino di 47 anni, che nel pomeriggio dello scorso 2 novembre era rimasto coinvolto in un incidente stradale in via del Roncheto, trasversale di via Baiamonti.

Nulla di grave, per fortuna. La scena è questa: l’uomo raggiunge in strada il suo mezzo a due ruote, regolarmente posteggiato, monta in sella, toglie il cavalletto, accende il veicolo ed esce dallo stallo apprestandosi a partire. Ma in quello stesso istante sopraggiunge un’altra moto, condotta da una donna. La signora non vede sbucare dal bordo della strada il motociclista e dunque frena di colpo, perde l’equilibrio e cade per terra. Non si fa molto male. Ma il sinistro c’è e sul posto, oltre all’ambulanza, interviene una pattuglia della Polizia locale.

Gli agenti, dopo i rilievi, contestano al quarantasettenne triestino una violazione per omessa precedenza, prevista dall’articolo 154 del codice stradale. La multa è di 42 euro. L’uomo, evidentemente, era stato incauto nella seppur breve manovra per uscire dal posteggio. Comunque un caso di routine per la Polizia locale.

Uno degli agenti a quel punto stacca dal libretto la copia della sanzione e la consegna al motociclista. Dopo un po’ lui la osserva con attenzione e si rende conto di non capirci alcunché. La scrittura è incomprensibile ed è anche poco calcata sul foglio, soprattutto nella parte riservata alle motivazioni.

Il quarantasettenne, che teme di rischiare una sospensione della patente (teoricamente possibile visto che c’era un ferito), si rivolge al suo avvocato, William Crivellari. Il legale prepara un ricorso perché l’impossibilità di leggere il verbale «lede il diritto di difesa».

La pratica arriva dritta sulla scrivania del giudice di pace Francesco Benincampi. Il Comune, dal canto suo, in giudizio sostiene che il ricorso è infondato affermando che se il contenuto non è comprensibile, c’è la possibilità di chiedere alla Polizia locale il rilascio di una copia. In altri termini, il motociclista avrebbe dovuto preoccuparsi di domandare un pezzo di carta scritto in bella calligrafia così da avere contezza di ciò che gli era stato contestato.

Il magistrato, al termine dell’udienza celebrata giovedì, ha dato ragione al quarantasettenne. Il verbale della Polizia locale, più precisamente un “accertamento di violazione al codice della strada”, è stato ritenuto effettivamente illeggibile. Di qui l’annullamento.

Così il giudice di pace: «Il verbale compilato manualmente risulta in massima parte incomprensibile nella copia consegnata all’interessato. La lettura non offre alcuna garanzia di avere bene percepito quanto scrittovi». E ancora: «Questo giudicante non è riuscito a leggere la maggior parte delle parole vergatevi. Una riga è interamente impenetrabile». —

Argomenti:cronaca

Riproduzione riservata © Il Piccolo