Operaio morto in cava: in appello un'assoluzione e una condanna

La Corte di Appello di Trieste ha deciso di confermare la sentenza di assoluzione di primo grado, per non aver commesso il fatto, per Silvano Sambo, direttore dei lavori della Cava di Aurisina (Trieste). Sambo era stato chiamato a rispondere nel processo per la morte di un operaio, travolto e ucciso da un masso il 22 novembre 2011.
La sentenza di assoluzione, emessa in primo grado dal Gup di Trieste nel maggio 2014, era stata impugnata dal Pg Carlo Sciavicco, che aveva chiesto 10 mesi e 20 giorni di reclusione per Sambo.
Condannato invece in appello a sette mesi e tre giorni Ervino Leghissa, legale rappresentante della società Cava Aurisina - difeso dall'avvocato Paolo Pacileo del foro di Trieste - che in primo grado era stato assolto. Nella vicenda era stato coinvolto anche Ennio Leghissa, all'epoca sorvegliante di cava, che all'inizio del processo aveva patteggiato 10 mesi e 20 giorni.
Per l'avvocato Giovanni Borgna, difensore di Sambo, «siamo soddisfatti che anche la Corte di Appello abbia riconfermato pienamente le ragioni di Sambo, che ha sempre mantenuto una condotta rispettosa delle norme per la sicurezza sul lavoro e per la sicurezza del cantiere di Cava Aurisina».
La dinamica della tragedia del 2011. Renato Del Fabbro, 59 anni di origine slovena, lavorava per la Aurisina Quarry srl ed è morto sul colpo. Assieme a un collega si stava occupando di una urgente riparazione di un'escavatrice sotto una parete della cava. Il masso era precipitato proprio dall'alto della parete. L'altro operaio impegnato nella riparazione, Goran Subotil, cittadino bosniaco residente a Monfalcone, era stato solo sfiorato dalla pesantissima pietra, riportando delle lievi ferite. Da subito le indagini - coordinate dal pm Maddalena Chergia - si erano concentrate sia sulla ricostruzione precisa dell'accaduto, nel tentativo di capire come mai quel masso fosse improvvisamente caduto, e nel contempo sui controlli relativi alle misure di prevenzione e sicurezza dei lavoratori previste dalla legge
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