Paolo Valerio resterà il direttore artistico del Teatro Rossetti di Trieste
Valerio ha rinunciato all’incarico che dal primo giugno stava per assumere in Veneto. Granbassi: «Il nuovo cda gli ha chiesto di restare»

Paolo Valerio resta il direttore artistico del Teatro Rossetti, rinunciando così all’incarico che dal primo giugno avrebbe dovuto assumere per il Comune di Verona. «Il rinnovato Consiglio di amministrazione del teatro gli ha chiesto la disponibilità a portare a termine il suo mandato che scade alla fine del 2026 – spiega il presidente del Teatro Stabile Francesco Granbassi – questo anche considerando che lo scorso mese di febbario era già stato presentato il piano ministeriale triennale. Per mantenere una squadra vincente e compatta – aggiunge – per noi era importate che lui restasse con noi, e gli abbiamo chiesto di valutare la proposta».
Valerio, a quel punto, si è preso un po’ di tempo per decidere, e ora ha comunicato al cda la sua disponibilità dettata proprio dalla volontà di portate a termine il progetto triennale già definito e da lui firmato. Il professionista, nell’organico dello Stabile del Friuli Venezia Giulia dal 2021, rinuncia come detto all’incarico che dal primo giugno doveva assumere in Veneto, come direttore artistico delle rassegne teatrali del Comune di Verona. Dove il suo curriculum era stato scelto tra una rosa di 34 candidature.
La sua partecipazione a quel bando era stata dettata da ragioni puramente personali e di legame con la sua città d’origine e non, come conferma ora anche la sua decisione di restare a Trieste, per un’insoddisfazione del lavoro nella nostra città. Il nuovo ruolo però sarebbe stato incompatibile con l’incarico al Rossetti.
È stato il Comune di Verona, di fatto, a dare indirettamente la notizia della rinuncia dell’incarico da parte di Valerio, comunicando che la direzione artistica dell’estate teatrale Veronese sarà mantenuta da Carlo Mangolini fino alla nomina del nuovo direttore artistico delle rassegne teatrali comunali. Da quella nota era evidente fosse successo qualcosa di inaspettato.
La prosecuzione della direzione artistica di Valerio è certamente una buona notizia per la nostra città, visti i risultati raggiunti dal Rossetti negli ultimi anni. «Siamo contenti che le cose si siano ricomposte in questo modo», sottolinea infatti Granbassi. Che spiega lo Stabile abbia «anche proposto al Comune di Verona di far sì che Valerio potesse lavorare nei tre mesi estivi sul festival di Verona, ma hanno preferito seguire un’altra strada».
Il contratto sottoscritto tra il professionista e il Rossetti non prevedeva delle penali difronte a un’eventuale rescissione, sarebbe invece stata avviata una contrattazione «ma con lui, nel caso avesse scelto di andare a Verona – precisa Granbassi – era già stato trovato accordo che non prevedesse penali bensì un suo supporto artistico al teatro. Fortunatamente – evidenzia soddisfatto – ora abbiano trovato una soluzione migliore».
Il presidente, quindi, ci tiene a sottolineare come la decisione di Valerio non sia stata quindi dettata «da un obbligo imposto dal teatro facendo leva su cavilli contrattuali, ma da proposta che il cda all’unanimità ha deciso di formulargli, e che lui ha accettato».
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