Piace l’ipotesi della C d’Elite: tutti contro il sorteggio

Il presidente della Lega Pro Ghirelli rimanda al parere di un giurista il criterio per la quarta promozione. L’ex alabardato Mignani: «Torneo comunque falsato»
Lasorte Trieste 23/08/17 - Coppa Italia, Triestina - Mestre, Milanese
Lasorte Trieste 23/08/17 - Coppa Italia, Triestina - Mestre, Milanese

TRIESTE Tra le varie ipotesi sul prosieguo della stagione in serie C, oltre all’evidenza di come sia difficile poter continuare il campionato, su alcune cose Mauro Milanese era stato chiaro: sfruttare questa fase per accelerare le riforme e lavorare per una C d’Elite a 20 squadre, no al sorteggio per la quarta promossa ma piuttosto giocare esclusivamente i play-off quando sarà possibile.

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Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli


Proprio su molti di questi temi, sono intervenuti ieri il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, il suo vice Jacopo Tognon, oltre a vari addetti ai lavori. «I presidenti delle società - ha detto Ghirelli - discuteranno nell’assemblea del 4 maggio, il giorno dopo ci sarà il consiglio federale che dovrà definire cosa si farà. Il sorteggio? Non sarebbe integrale ma riguarderebbe lo svolgimento di tutte le partite. Comunque un giurista ci dirà se si potrà fare o meno. In ogni caso la quarta promossa è prevista dal regolamento e ci deve essere un modo per trovarla. Le alternative? Riuscire a far giocare anche un playoff parziale sarebbe la soluzione migliore, ma non credo si possa fare. A decidere comunque saranno i presidenti».

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Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli


Ma a testimoniare quanto siano variegate le posizioni, il vicepresidente della Lega Pro, Tognon, è più possibilista su una ripresa e in ogni caso già proiettato a una riforma simile a quella ventilata da Milanese: «La mia posizione è quella di Gravina, vale a dire concludere tutti i tornei in atto, non ammainare bandiera. La stagione 2020/21 potrebbe registrare un numero di iscrizioni tale da determinare una selezione naturale: pensare ad una serie C a girone unico, chiamiamola d’Elite, con 20 squadre, servirebbe a ridurre da 100 a 60 le formazioni professionistiche fra serie A e terza serie».

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Intanto dalle società continuano a piovere critiche sulla proposta del sorteggio, a partire da due ex giocatori alabardati come Pippo Antonelli e Michele Mignani. E se il primo, ora diesse del Monza, pur essendo in testa spera in una promozione sul campo e non a tavolino, l’allenatore del Modena vede con favore l’ipotesi play-off indicata da Milanese: «Ci sono società che hanno investito tanto e trovano la risposta ai propri investimenti con un sorteggio: non mi pare la strada migliore da intraprendere. Per quanto riguarda la possibilità di individuare l’ultima promozione, un primo passo potrebbe essere quello di disputare dei play-off più corti e dare la possibilità al campo di emettere il suo verdetto. Ad ogni modo, comunque vada, sarà un campionato falsato».

Deciso no al sorteggio anche da Luca Quintavalli, presidente della Reggiana: «Gli esiti di classifica di un campionato professionistico, se non giocabile per cause di forza maggiore, non essere attribuiti alla “Dea bendata”. Ribadisco: la salute davanti a tutto. Questo tuttavia non preclude un altro concetto e principio, della giustizia e del merito sportivo».

L'avvocato Mattia Grassani, legale di fiducia del Carpi, è lapidario. «La Serie B non può essere assegnata da un dado o da una monetina: è una proposta bislacca da fermare subito, la meritocrazia e i risultati sul campo devono prevalere». —


 

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