Pioggia e silenzio: a Fiumicello la fiaccolata per ricordare Giulio FOTO E VIDEO

Duemila persone guidate dal sindaco del paese, Ennio Scridel. Le parole commosse di chi lo conosceva e l'omelia del parroco. Ancora da fissare la data dei funerali. I genitori sono già rientrati a casa, accolti dalla governatrice Serracchiani

FIUMICELLO «Silenzio e pioggia» ha detto il sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel, per indicare con una immagine suggestiva il rigore con cui questa piccola comunità manifesta la propria coesione e l'adesione al lutto cittadino per la morte di Giulio Regeni. Così è stato: preceduta da una domenica contrassegnata da tutti i locali pubblici chiusi e da strade più deserte del solito, la fiaccolata è stata un momento in cui i residenti di Fiumicello si sono stretti intorno a un solo pensiero e un solo dolore: la scomparsa di un suo figlio.

D'altronde, il parroco, don Luigi Fontanot, lo aveva detto in mattinata, dopo la messa nella chiesa grande, dando appuntamento a tutti per le 18: «Giulio è stato ucciso per quello in cui credeva». E non a caso, per l'omelia ha scelto la parabola del martire e della sofferenza. «Di solito quando pensiamo al martire - ha spiegato dopo la celebrazione - pensiamo ad una figura da supereroe, invece si tratta di persone normalissime». Si riferiva, ovviamente, a Giulio, di cui era amico personale.

Un parroco lungimirante in questa piccola enclave di post comunisti e atei: «Grazie Giulio per questo dono della tua vita e grazie per il gravoso e doveroso impegno che ci lasci, noi cercheremo di assolverlo al meglio, ma sappi che continueremo a chiedere il tuo aiuto». Non poteva mancare l'argomento di cui discuteva spesso proprio con Giulio, le religioni: «Devo dire grazie a Dio, Jhavé, Padre, Allah o come vogliamo chiamarlo, grazie a Dio per averci dato Giulio».

Nella piazza davanti al Municipio alle 17 comincia ad arrivare gente, uomini della Protezione civile montano un paio di gazebo, sistemano tavoli sui quali vengono appoggiate mille candele. Non basteranno: alle 18 la fiaccolata parte, silenziosissima, sotto una pioggia battente, ma almeno un altro migliaio di persone non è riuscita a prendere una candela. Il corteo percorre poche centinaia di metri, quando arriva al Centro polifunzionale frequentato all'epoca anche da Giulio, la piazza del Municipio è ancora piena di persone. Parla il sindaco dei giovani, una ragazza che copre oggi la carica che nel 2000 fu di Giulio (all'epoca dodicenne), poi tocca al sindaco. Cita Rilke, Pasolini, Falcone, Gramsci, le guide spirituali di Giulio, che si è mosso nella vita proprio contro l'indifferenza, la consuetudine, il conformismo. E forse proprio per questo ha pagato. Scridel con una voce a tratti singhiozzante ha una sola richiesta: «Questa morte non sia vana, Giulio era cittadino mitteleuropeo, pretendeva e difendeva equità», vogliamo «la verità». Un obiettivo che si raggiunge in un solo modo: che tutti «si rimbocchino le maniche», sia «fatta chiarezza. Siamo indignati, vogliamo capire».

Slittano i funerali di Giulio Regeni. Depistaggi al Cairo La salma a Roma. Autopsia: "Morto per un colpo alla testa"
Placeholder

La manifestazione dura pochi, sobri minuti, gli amici più stretti di Giulio sono in gruppo in un angolo, qualcuno piange a dirotto, chiedono rispetto, non rilasciano dichiarazioni, nemmeno un ricordo. Così come i genitori, Paola e Claudio, atterrati a Ronchi dei Legionari poco dopo le 20 con un volo di linea. Ad attenderli in una saletta dell'aerostazione c'era la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che si è trattenuta per alcuni minuti a quattr'occhi con loro. Qui sotto il suo tweet in proposito.

«Ho voluto portare l'abbraccio della nostra comunità e delle istituzioni ai genitori di Giulio. Tutta la regione è raccolta in cordoglio accanto a loro» ha detto Serracchiani. Poi una scorta ha condotto rapidamente i genitori di Giulio a casa. La strada che porta alla villetta dei Regeni è transennata: giornalisti, operatori e curiosi sono invitati a tenersi a distanza.

Slittano i funerali in programma a Fiumicello. Inizialmente annunciati per martedì. Si terranno non prima di giovedì 11 febbraio: si vuol dare il tempo ai molti amici del ragazzo sparsi per il mondo di raggiungere il Friuli Venezia Giulia. Le esequie di Regeni, per espressa volontà della famiglia, saranno svolti in forma religiosa e aperti alla partecipazione della comunità locale.

Argomenti:giulio regeni

Riproduzione riservata © Il Piccolo