Si apre il fuoco incrociato su Serracchiani

Dall’interno del Pd critiche al doppio incarico. Russo: «Si volti pagina». L’opposizione chiede le dimissioni dalla Regione
La presidente della Regione Debora Serracchiani
La presidente della Regione Debora Serracchiani

TRIESTE. Tutti contro Debora. Il giorno dopo il trionfo del “No” sembra che in Friuli Venezia Giulia il referendum sia stato sulla governatrice piuttosto che sulla Costituzione. Un tiro incrociato nei confronti della presidente del Friuli Venezia Giulia. Fuoco nemico e amico. «In regione si è votato anche sul governo di Debora Serracchiani - attacca il senatore dem Lodovico Sonego - la discussione del Pd dovrà prendere atto di un responso duro e chiaro che impone un cambio di indirizzo politico, anche nell’azione del governo regionale». È quello che chiede anche Igor Gabrovec, consigliere regionale dell’Unione slovena: «È ora di cambiare l’approccio programmatico». Nel mirino finisce subito il doppio incarico, governatrice e vicesegretaria nazionale del Pd, che Serracchiani ha sempre difeso come valore aggiunto. «A questo punto - aggiunge Vincenzo Martines, consigliere regionale udinese del Pd - abbiamo bisogno che Serracchiani sia in pianta stabile in Friuli Venezia Giulia». Dà man forte un altro consigliere regionale del Pd, Mauro Travanut: «Un politico si deve occupare di una situazione alla volta. Adesso siamo arrivati al punto di non ritorno». Un aut aut che arriva anche dal senatore triestino Francesco Russo: «Adesso è davvero ora di voltare pagina. Serracchiani deve dirci se sarà lei o no a guidare il centrosinistra».

 

MAPPA - Referendum costituzionale, i cinque paesi in Friuli Venezia Giulia che hanno votato Sì
Veduta del comune carnico di Sauris

 

Dall’opposizione arriva un coro pressoché unanime di richiesta di dimissioni. «Ora serve un passo indietro della presidente per restituire dignità all’amministrazione regionale» dichiara il capogruppo alla Camera e segretario della Lega Nord Fvg Massimiliano Fedriga. Barbara Zilli, consigliere regionale del Carroccio, rincara: «Questo risultato parla chiaro. Serracchiani ha le ore contate, farebbe bene a togliere il disturbo». Se la prende con il doppio incarico, invece, Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia che twitta: «Renzi sconfitto ma salvo in Toscana. Serracchiani bocciata due volte. Basta far carriera sulle spalle dei cittadini del Friuli Venezia Giulia». A invitare la presidente a valutare seriamente le dimissioni sono Fabio Scoccimarro e Luca Ciriani, coordinatore regionale e consigliere regionale di Fdi-An: «Un invito, rivolto a lei dai cittadini stessi che risiedono in questa regione, a farsi da parte». La richiesta di dimissioni arriva anche dal Movimento 5 Stelle. «Dopo il presidente del Consiglio Renzi, anche la presidente della Regione Serracchiani dovrebbe trarre le conclusioni a seguito di questa ennesima e limpidissima batosta» commenta la portavoce Elena Bianchi. «Noi siamo pronti: il 2018 si avvicina ed è ora di rispedire Serracchiani da dove è venuta e rendere la Regione Friuli Venezia Giulia a Cinque Stelle» è la profezia dell’eurodeputato Marco Zullo.(fa.do.)

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