Sport e promozione di Gorizia nella Calvario Alpin Run: in 300 al via

Iscritti da tutto il Triveneto. Il capogruppo delle penne nere Di Giovanni: «Un contributo alla valorizzazione del monte»

Marcio Bisiach
La partenza della Calvario Alpin Run Foto Roberto Marega
La partenza della Calvario Alpin Run Foto Roberto Marega

In 287 hanno sfidato una fredda mattinata e soprattutto gli impegnativi saliscendi lungo i sentieri del monte Calvario, rendendo una volta di più una grande festa di sport e di passione la “Calvario Alpin Run”.

Decima edizione

Quest’anno la manifestazione di corsa in montagna valida per il Memorial “Tullio Poiana” e l’Fvg Trail Running Tour, organizzata dal Gruppo Alpini di Gorizia sotto l’egida del Csi, ha festeggiato il traguardo della decima edizione, confermandosi una delle gare più apprezzate dagli amanti del genere a livello Triveneto. E il perché non è difficile intuirlo: la “Calvario Alpin Run” è capace di unire l’agonismo di alto livello al piacere di scoprire e percorrere scorci naturalistici meravigliosi e carichi di storia, visto che il monte Calvario è uno dei siti di maggiore interesse per quanto concerne le memorie della Grande guerra. Così gli organizzatori hanno registrato arrivi da tutto il Friuli Venezia Giulia, ma anche dal Veneto e dalla Slovenia.

Raggiunta quota 300 iscritti

«Siamo molto contenti, aver quasi raggiunto quota 300 iscritti è un risultato importante, e ci inorgoglisce il fatto di aver attirato appassionati e sportivi da fuori regione – dice il capogruppo degli Alpini di Gorizia Rino Di Giovanna –. Questo per noi è anche un modo di dare il nostro contributo alla valorizzazione del Calvario dal punto di vista turistico: è un piccolo gioiello del nostro territorio che merita di essere conosciuto e vissuto».

Già di prima mattina l’area attorno alla baita alpina di Lucinico – sede di partenza e di arrivo della corsa – ha iniziato ad animarsi e a riempirsi delle automobili che hanno portato sul posto i podisti. Chi è arrivato già vestito di tutto punto, chi invece si è cambiato proprio sul sedile posteriore della propria vettura. Tutti, poi, hanno iniziato a sgranchire le gambe lungo le strade e i sentieri di Lucinico, un po’ per combattere il freddo pungente di una mattinata un po’ uggiosa, un po’ per scaldare i muscoli e prevenire infortuni durante la gara. Man mano che il momento del via si avvicinava, poi, andava alzandosi il volume della musica trasmessa dagli altoparlanti, e con lui il tono della voce inconfondibile dello speaker Gilberto Zorat, che ha accompagnato il conto alla rovescia con il suo tamburo e poi (a torso nudo in barba a ciò che diceva il termometro) ha dato il segnale ai quasi trecento specialisti della corsa in montagna.

 Dislivello di 620 metri

Tutti si sono misurati con i 17,7 km del tracciato caratterizzato da circa 620 metri di dislivello, e disegnato sulle pendici del Calvario ma anche, in parte, nel verde del bosco di Piuma. C’è chi ha brillato e chi ha fatto più fatica, chi è arrivato al traguardo a bracci alzate e chi ha dovuto, suo malgrado, alzare bandiera bianca per un infortunio. Tra questi anche Michela Censi, costretta al ritiro da un problema fisico ma ugualmente premiata con il riconoscimento dedicato alla memoria dell’alpino recentemente scomparso Alessandro Brotto (che tanto si è speso proprio per la Calvario Alpin Run), in quanto appartenente alla categoria delle donne alpine in congedo. Venendo ai risultati e limitandoci alle classifiche generali, il migliore di tutti è stato Michael Galassi, senior del Team “Aldo Moro Nortec”, che ha chiuso in 1h 7’ 52”, precedendo di poco meno di 8 minuti il compagno di squadra Lorenzo Buttazzoni. Denis Neukomm del Gruppo sportivo Stella Alpina ha completato il podio maschile. Tra le donne vittoria della classe 2000 Martina Ottogalli (Asd Prealpi Giulie) in 1h 31’ 28”, due minuti e mezzo in meno di Francesca Patat (Val Gleris) e al traguardo 5 minuti prima di Erika Venturini (Keep Mooving), terza.

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