Trieste, i tesori del Lloyd Triestino lanciano il Museo del mare

Il Comune annuncia una grande mostra e l’accelerazione sul nuovo contenitore. Cosolini: «Il Porto vecchio ideale per valorizzare un patrimonio di prestigio»
Il Magazzino 26, affollato per la Biennale diffusa, dovrebbe ospitare il futuro Museo del mare
Il Magazzino 26, affollato per la Biennale diffusa, dovrebbe ospitare il futuro Museo del mare

TRIESTE Dalla grande mostra sul Lloyd Triestino al grande Museo del mare. Gli eventi collaterali della Barcolana già una settimana prima della regata hanno indotto il Comune a una forte accelerazione su un doppio progetto finora appena tratteggiato solo tra gli addetti ai lavori.

Franceschini: «Porto vecchio diverrà polo turistico nazionale»
Dario Franceschini scatta una foto al Porto Veccchio (foto Bruni)

«La rassegna sulla prestigiosa compagnia di navigazione triestina aprirà a marzo - ha annunciato ieri il sindaco Roberto Cosolini - e nel corso delle settimane della sua apertura verrà anche illustrato il progetto del Grande museo del mare che a quel punto sarà già pronto». Lo scenario comune logicamente non potrà che essere il Porto vecchio. La decisione è maturata nelle ultime ore.

«Siamo rimasti sorpresi da due fattori - spiega il sindaco - da una parte il grande interesse che sta suscitando nei triestini il Porto vecchio da ultimo grazie al trenino che sta attirando folti gruppi di persone interessate; dall’altra l’enorme massa di reperti anche detenuti da privati cittadini di cui si è venuti a conoscenza nel corso della preparazione in particolare degli eventi di BarcolanaLab al Magazzino delle idee. Sarebbe quasi criminale continuare a tenere nascoste tante ricchezze che hanno costituito l’identità di Trieste e di cui la città sta acquisendo nuova consapevolezza. Il Grande museo nascerà con un’operazione stralcio rispetto al progetto di valorizzazione del Porto vecchio».

Il primo passo sarà la costituizione di un protocollo con l’Autorità portuale. «Sul fronte comunale - spiega il Cosolini - da subito sul progetto del Grande museo del mare in Porto vecchio si metteranno a lavorare l’assessore alla Cultura Paolo Tassinari e il responsabile dei Musei scientifici Nicola Bressi. Poi sarà necessario costituire un comitato scientifico e già a Trieste abbiamo in questo campo alcune professionalità di prestigio, penso ad esempio a Giulio Mellinato, Maurizio Eliseo e Sergio Vatta. A loro dovrà aggiungersi qualche esperto, soprattutto in tema di musealità, da fuori città».

Per il momento non emergono altri dettagli, ma si sa che come contenitori del Museo verranno sicuramente presi in considerazione la Centrale idrodinamica, la Sottostazione elettrica e il Magazzino 26. «Ma anche uno sbocco al mare - suggerisce il sindaco - e sicuramente sarà esaminata anche la possibilità già ventilata di portare a Trieste il sommergibile Fecia di Cossato».

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Per il momento non emergono altri dettagli, ma si sa che come contenitori del Museo verranno sicuramente presi in considerazione la Centrale idrodinamica, la Sottostazione elettrica e il Magazzino 26. «Ma anche uno sbocco al mare - suggerisce il sindaco - e sicuramente sarà esaminata anche la possibilità già ventilata di portare a Trieste il sommergibile Fecia di Cossato».

Il Fecia di Cossato, il più grande sommergibile d’attacco della Marina italiana oggi in disarmo a La Spezia secondo un progetto stilato quando ancora al vertice dell’Autorità portuale c’era Claudio Boniciolli, avrebbe dovuto essere tirato in secca, mentre in acqua a completare il Museo avrebbero dovuto esserci, il pontone galleggiante Ursus, il rimorchiatore Audax, un idrovolante e una passera lussiniana d'epoca.

Cosolini pensa infatti anche alla Marina militare e bellica per completare un parco enorme di reperti che parte logicamente da quelli esposti e nascosti nell’attuale Museo del mare di Campo Marzio, prezioso ma piccolo, negli archivi dell’Autorità portuale, dell’Istituto Nautico, della Fincantieri, dell’associazione Aldebaran e di altri collezionisti privati. Ma se sarà un Museo del mare nel senso più ampio del termine e non della marineria, potrà includere anche gli aspetti scientifici e meteorologici con apporti in particolare dell’Ogs.

“Fecia di Cossato” Niente soldi per trasferirlo

Dovrebbe essere questo, e non il fantomatico Parco del mare, il grande attrattore turistico della Trieste del futuro in grado di affascinare anche le compagnie crocieristiche inducendole a toccare in buon numero Trieste, magari utilizzando anche approdi supplementari proprio in Porto vecchio.

Embrione di tutto questo il patrimonio del Lloyd Austriaco, poi Lloyd Triestino, oggi Italia Marittima (unica compagnia armatrice italiana di container) che ancora ha sede a Trieste anche se è proprietà della Evergreen di Taiwan e la mostra di marzo dovrebbe essere appunto la fiamma da cui poi si sprigionerà il benefico rogo.

Riguardo al patrimonio storico del Lloyd Triestino il Comune ha inventariato 6.200 pezzi. Nella mostra ai modellini dei vecchi piroscafi e delle motonavi saranno affiancati quadri, porcellane, statue, manifesti pubblicitari, fotografie d’epoca, argenterie, libri di bordo, piani di costruzione, nomi di comandanti, di artisti e di progettisti. Tutto poi transiterà nel Grande museo.

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