Trieste, il laminatoio di Servola prende forma VIDEO E FOTO

TRIESTE La posa dell’impianto di insonorizzazione è stata completata per cui dal primo febbraio quello di aspirazione delle polveri della cokeria ha potuto tornare a funzionare per ventiquattro ore al giorno evitando, almeno a quanto sostiene l’azienda, la diffusione del fastidioso rumore nel rione, specie nelle ore notturne. Sull’altro versante è in piedi, eretto ex novo, il secondo dei tre padiglioni che andranno a formare il nuovo laminatoio a freddo.
È quanto salta subito all’occhio in quello che potrebbe essere considerato un pre-open day effettuato ieri alla Ferriera di Servola. Siderurgica Triestina rimarca anche visivamente come i lavori non solo vengono fatti, ma in gran parte sono già stati completati. Con la cosiddetta “cappa” sulla cokeria e gli interventi effettuati sull’altoforno, vengono captati ogni giorno 1.100 chili di polveri in più rispetto alle gestioni precedenti.
Quelle più grosse vengono accumulate e accantonate, quelle più sottili, catturate da una sorta di “calze”, vengono reimmesse nel circolo produttivo. «Dall’entrata in funzione del nuovo sistema - ha rilevato St nell’ultima nota - il livello di benzopirene rilevato dalla centralina più vicina all’impianto (San Lorenzo in Selva) si è mantenuto ampiamente sotto il limite previsto di un nanogrammo per metrocubo con una media di 0,6».
È ben visibile, colorato di un blu fiammante, il tubone del nuovo aspiratore completato da una serie di elementi in acciaio cor-ten che alla vista sembrano vecchi e arrugginiti. In realtà si tratta del colore specifico del cor-ten la cui principale peculiarità è quella di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica, mediante la formazione di una patina superficiale compatta passivante, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, tale da impedire il progressivo estendersi della corrosione.
Simile alle ante di un armadio colorate in bianco-grigio è l’impianto di insonorizzazione. Prima della sua entrata in funzione, avvenuta come detto il primo febbraio, quello di aspirazione creava un rumore fastidioso per cui è stato spento durante le notti, ma questo aveva logicamente causato una nuova crescita delle emissioni. Da qualche giorno, a detta dell’azienda, entrambi i problemi sono stati risolti.
Strade e piazzali interni allo stabilimento sono stati asfaltati, un muretto, in realtà piuttosto basso, è stato costruito attorno al parco fossili. Rispetto all’entrata adiacente allo Scalo Legnami in fondo sulla sinistra c’è l’ex acciaieria su cui è stata rifatta la copertura e accanto ad essa in queste ultime settimane è stato innalzato il primo degli altri due padiglioni che andranno a completare gli ampi spazi del nuovo laminatoio a freddo.
La Ferriera produrra la ghisa che inviata agli stabilimenti Arvedi di Cremona sarà trasformata in acciaio che poi tornerà a Trieste dove le lamine verranno rese più sottili e pronte per l’industria dell’automobile e degli elettrodomestici.
Tutte le strumentazioni e gli impianti sono ancora contenuti in lunghe file di container, ma sabato 7 maggio in occasione dell’Open day il laminatoio dovrebbe essere non solo pronto, ma già produttivo. Potrebbe essere imminente dunque l’annuncio di 90 nuove assunzioni, tra operai e tecnici per il nuovo reparto.
Più sotto, attraccata alla banchina, c’è una nave (fatto non frequentissimo fino a un anno fa) dalla quale è in corso lo scarico del carbone. Giovedì 18 il Comitato portuale dovrebbe approvare la concessione della banchina e del retrobanchina a Siderurgica Triestina per i prossimi 30 anni. Le tre gambe su cui poggia il Piano industriale di Arvedi: area a caldo, laminatoio e banchina, si vanno così completando.
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