Trieste, M5S al voto con due gruppi separati

Comunali 2016, fallisce la proposta del portavoce Patuanelli di riconciliazione tra Menis e Sabia. «Mi dispiace che non sia possibile un percorso comune. Resta la conta sul portale»

TRIESTE Beati Pauli. Paolo e Paola. Nomi che sia al maschile che al femminile vogliono dire “piccoli, modesti, umili”. In un caso sono previste conversioni sulla via di Damasco. Nell’altro caso è possibile diventare badessa a Betlemme. Paolo Menis e Paola Sabrina Sabia, portavoce e organizer del Movimento 5 Stelle di Trieste, sembrano smentire l’onomastica. Non ne vogliono sapere di unire umilmente i loro destini nel cammino del movimento verso le amministrative del 2016. Procedono a gruppi e programmi separati. L’assemblea che nelle intenzioni del portavoce Stefano Patuanelli avrebbe dovuto riconciliare tutti, è stata annullata. L’ingegnere consigliere comunale ha fallito nell’operazione di mediazione. Una carriera all’Onu stroncata sul nascere.

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«Il 21 ottobre ho incontrato Paolo Menis e Paola Sabia nel tentativo di unire i due percorsi che due gruppi di attivisti hanno intrapreso e che vedono in Paolo e Paola i due capofila. A tal scopo il 22 ottobre ho inviato loro una proposta per un percorso condiviso», spiega il diplomatico Pautanelli che era riuscito, con capacità ingegneristica, a immaginare di tutto persino di convocare un’assemblea, quella annullata, «solo per fissare come vota l’assemblea». Il percorso con tanto di date delle assemblee (tutte presiedute dal garante Patuanelli) prevedeva di arrivare al 9 dicembre a votare sul candidato sindaco (in campo per ora c’è solo Paola Sabia che ha inviato una prima lista per la certificazione).

«Mi dispiace. Non è andata a buon fine perché il gruppo di Paolo non ha aderito alla mia proposta di percorso comune. Io ci ho provato, ma non è possibile. Pazienza. A questo punto andranno avanti così, separati. Se il gruppo di Paolo presenterà una lista ci sarà la seconda richiesta di certificazione e probabilmente il voto finale sul portale di Beppe Grillo a gennaio».

Il risultato? Una commedia degli equivoci. « Da parte delle persone che lavorano con me c’è stata grande apertura sin da subito, mentre da parte di Menis il no è stato secco ed assoluto, davvero un peccato per il Movimento. Questa spaccatura danneggia tutti. Questa guerra fredda non serve a nessuno. Noi abbiamo tutta la volontà del mondo di lavorare assieme», dichiara Sabia. In realtà “Progetto Trieste 5 Stelle” si è solo riservato «di ridiscutere la proposta di conciliazione pervenuta a fine dicembre» dopo averla valutata negativamente per le tempistiche e alcuni contenuti.

«Gli attivisti intendono portare a termine gli incontri sul territorio finalizzati alla raccolta di idee per il programma elettorale, percorso che sta avendo un ottimo riscontro di partecipazione», si spiega in una mail. «Nessuna chiusura totale. Non si tratta di un no assoluto. Vogliamo concludere prima i nostri incontri. Non credo sarà un problema conciliare i due programmi e trovare un metodo per indicare il candidato sindaco», assicura Menis. Come dire che lo scenario delle due liste, con voto finale sul portale di Grillo, non è del tutto scontato. Solo probabile.

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Il clima interno non è così disteso. Il 24 ottobre, dopo la proposta di conciliazione di Patuanelli, Menis posta su Facebook un post devastante: «Un impegno concreto. Al via l’operazione pulizia all’interno del M5S. Fuori dalle balle trapoleri, politicanti, investigatori, spioni e ricattatori». A chi si riferisce? Tra gli oltre 200 “mi piace” c’è anche quello di Paola Sabia. «Sono d’accordo», spiega. «Giuro che non l’ho capito. Non so davvero a chi si riferisse», ammette Pautanelli. «Non posso dire niente» chiude invece il discorso l’autore dell’enigmatico post. Qualche settimana prima a far discutere era stato un post di Marco Zullo, europarlamentare coniugato con Paola Sabia. «Diffidate di quelle persone che chiamano alla partecipazione chi che sia solo alla prima riunione utile per presentare la candidatura», scrive con tanto di hastag: #opportunistifuroidallaporta. «Mi sembra che il profilo fatto da Zullo corrisponda alla sua mogliettina», commenta l’attivista Sergio Degli Innocenti .

La realtà è che questa volta la posta in gioco è alta. Il Movimento sente odor di ballottaggio. «Sono molto fiduciosa per le prossime amministrative - dichiara l’aspirante prima cittadina Sabia -. Se finalmente verranno accantonate le continue polemiche di questo ultimo periodo sono sicura che abbiamo buone chances di arrivare al ballottaggio, dove, a prescindere dal candidato oppositore, non avremo problemi a vincere». Paolo o Paola che sia. Beati Pauli.

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