Trieste, parte il “restyling” dello yacht da sogno FOTO

Il Chopi Chopi, ottanta metri di puro lusso, nel bacino del Nuovo Arsenale Cartubi: il proprietario è un magnate libanese
Silvano Trieste 12/11/2015 Lo Yacht Chopi Chopi
Silvano Trieste 12/11/2015 Lo Yacht Chopi Chopi

TIRESTE Sono iniziati i lavori di restyling per il “Chopi Chopi”, il mega yacth ormeggiato da tempo al Canale navigabile e ora entrato nel bacino 1 del Nuovo Arsenale Cartubi. Un’imbarcazione da sogno che raggiunge gli 80 metri di lunghezza e che, in passato, era già approdato a Trieste. Il Chopi Chopi è di proprietà dell’imprenditore libanese della telefonia, Taha Mikati, che stavolta ha scelto la nostra città per rimettere a nuovo il suo gioiello. Non si tratta soltanto di semplici interventi di manutenzione, ma anche di un ampliamento strutturale che comprende pure un ponte per l’elicottero. Un intervento che, complessivamente, viaggia tra i tre e i quattro milioni di euro complessivi.

È stata una rete di imprese locali, la Trieste Refitting system (Trs), a convincere il tycoon a portare qui il mezzo. La società coordina l'attività di cinque aziende: Zinelli&Perizzi, Studio Meccano, Ocean, Nuovo Arsenale Cartubi e Quaiat. Un sodalizio evidentemente vincente se, da come risulta, il gruppo è riuscito a conquistare la prestigiosa commessa sbaragliando la concorrenza di una decina di altri cantieri del Mediterraneo, tra cui la Fincantieri.

Per il gruppo è la prima commessa ottenuta dopo una consistente attività promozionale e la recente partecipazione al Salone di Montecarlo, uno dei palcoscenici più ambiti della nautica. Anche la Camera di commercio, da quanto trapela, avrebbe fatto la sua parte. La Trieste Refitting System aveva partecipato a varie edizioni della rassegna e stavolta i risultati si sono rivelati evidentemente fruttuosi. Tanto che, oltre al Chopi Chopi - che in arabo significa “veloce veloce” - presto potrebbe farsi avanti anche un altro yacht che necessita di una sistematica.

Per la “barchetta” di Taha Mikati ciascuna impresa farà la sua parte: a Zinelli&Perizzi il compito di sistemare gli interni, allo studio Meccano il lavoro di progettazione, al Nuovo Arsenale gli interventi strutturali, a Ocean il bacino e la verniciatura e a Quaiat la meccanica e l'impiantistica. Il project manager dell’intera opera è Matthew Sainz, professionista anglo- italo-spagnolo. La carta giusta, stavolta, è stata proprio la cooperazione tra aziende. L’intero cantiere dovrebbe protrarsi per circa sette mesi: i lavori si faranno nel bacino numero uno dell'ex Arsenale gestito da Ocean. Una cinquantina, almeno, gli operai e i tecnici impegnati nell’intervento. Chopi Chopi è stato costruito un paio di anni fa: un mezzo dotato di cinque ponti, una trentina di uomini di equipaggio, una dozzina di ospiti accomodabili in 5 cabine. L’imbarcazione raggiunge cifre da capogiro: il valore stimato è di ben 80 milioni di euro. (g.s.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo