Una carica di 1.205 insegnanti completa il puzzle delle nomine in Fvg

A novembre coperti 68 posti nelle scuole slovene e 91 per il sostegno degli alunni svantaggiati I 200 ancora liberi andranno a regime con il concorso del 2016 e il secondo contingente della riforma
Un'insegnante alla lavagna
Un'insegnante alla lavagna

TRIESTE. «La Buona scuola darà al Fvg 2.031 insegnanti in più a tempo indeterminato. A novembre ne nomineremo 1.205, di cui 68 per le scuole slovene e 91 per il sostegno: saranno distribuiti, da 3 a 8, in ciascuna scuola della regione». Il quadro è tracciato dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Pietro Biasiol, che aggiunge: «Altri 700 sono stati già assunti fra agosto e settembre, in numero maggiore rispetto agli anni precedenti».

Restano ancora poco più di duecento posti liberi, a causa di rifiuti o di graduatorie esaurite in determinate discipline: un concorso regionale verrà indetto nel 2016 per riempirle e aggiungervi inoltre il secondo contingente di immissioni della riforma. Saranno invece 64 gli insegnanti che l’anno prossimo dovranno lasciare il Fvg e raggiungere una sede fuori regione, ma Biasiol prevede che «i meccanismi di mobilità permetteranno alla gran parte di rientrare subito».

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Un’insegnante alla lavagna durante una lezione in classe

I 1.205 faranno parte del cosiddetto Organico per il potenziamento dell’offerta formativa, che da quest’anno si aggiunge agli insegnanti in cattedra, al fine di offrire ripetizioni, attività parascolastiche e supplenze brevi. A completare la squadra, ci sono 6 nuovi dirigenti scolastici arrivati in questi giorni dalle graduatorie di Abruzzo e Campania: ne mancano ancora 43, problema che Biasiol definisce «strutturale nel nostro sistema regionale». Praticamente invariato resta infine il personale amministrativo e tecnico, pari a 4.255 addetti. Per Franco Codega (Pd), «i 1.205 assunti sono un tipo di organico che potrà costituire una marcia in più per la formazione. Millenovecento assunti a tempo indeterminato con la Buona scuola: è un grande risultato». Biasiol è a sua volta soddisfatto: «Viviamo un momento idilliaco: abbiamo 12.794 posti in organico di fatto (il 90% a tempo indeterminato) e 1.613 insegnanti di sostegno, cui la riforma consente ora di aggiungere i 1.205 e altri 41 insegnanti di sostegno appena nominati per continuare a garantire la media di un docente ogni due casi». Per il direttore, «il precariato è fortemente aggredito, perché quando c’è un posto vacante, ora deve arrivare l’insegnante di ruolo».

Crescono i docenti e diminuiscono gli alunni, situazione che avrebbe fatto imbestialire il ministero: Biasiol spiega però che «il calo non corrisponde a un’automatica cancellazione di classi», che oggi sono 7.319. I ragazzi sui banchi delle 172 scuole statali del Fvg assommano a 145.684, 148 meno del 2014-2015: 17.272 all’asilo, 49.581 alle elementari, 30.622 alle medie e 48.209 alle superiori. Di questi, sono 4.336 gli iscritti alle 305 classi slovene, dotate di 498 insegnanti e mediamente meno interessate alla presenza di ragazzi con problemi di apprendimento, fattore che secondo Giuseppe Sibau (Ar) sarebbe «dovuto al fatto che in alcuni istituti sloveni si scoraggia l’iscrizione di persone con deficit».

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Lezione a scuola in una foto di archivio

La popolazione studentesca è ulteriormente composta da oltre 17mila iscritti agli istituti privati paritari: quasi il 12% rispetto al settore pubblico, concentrati tuttavia in gran maggioranza negli asili. Biasiol ha reso inoltre noto che «fra pochi giorni saranno resi pubblici i Rapporti di autovalutazione delle singole scuole e realizzati i Piani triennali di offerta formativa, che permetteranno una corretta programmazione, grazie a maggiori risorse umane e finanziarie, con un ammontare dei Fondi d’istituto non solo raddoppiato ma anche fissato con precisione per tutto l’anno scolastico».

Ben diversa la lettura di Adriano Zonta (Flc Cgil): «L’idillio non lo vedo. Ci sono nuove assunzioni, imposte peraltro dalla Corte di giustizia europea, ma l’aumento si concentra alle superiori, con riduzioni per elementari e medie, che hanno prodotto la riduzione del tempo pieno. Ricordo infine che l’aumento dei Fondi di istituto non torna nemmeno ai livelli del 2009, dopo i tanti tagli subiti». Gli fa eco Donato Lamorte (Cisl Scuola): «Il governo aveva parlato di 150mila immissioni e si fermerà a 75mila. Mancano le linee di indirizzo per i piani triennali e rimane un forte uso di supplenti precari: servono nuovi concorsi. Biasiol non vive nella realtà scolastica: non è una “Buona scuola” ma una scuola alla buona».

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