Ziberna: «Il Comune ospiterà la Decima»

«Quella dell’Anpi è una speculazione sui morti. Speravo fosse una contestazione chiusa e superata dal buon senso, purtroppo non è così. Sino a quando sarò sindaco di questa città, se qualcuno vorrà ricordare una persona deceduta nel palazzo comunale lo potrà fare. Liberamente e senza opposizioni. E potrà essere nero, rosso, bianco, verde, di qualsiasi colore politico. Perché si tratta di commemorare chi non c’è più. Su questo tema, l’appartenenza a un partito,corrente o pensiero non c’entra nulla».
Il sindaco Rodolfo Ziberna tira dritto per la sua strada. E non si scansa di un millimetro dopo la furente presa di posizione dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) e dei movimenti anti-fascisti che, ieri in conferenza stampa, hanno attaccato l’amministrazione comunale rea di ospitare nella sede municipale la cerimonia del settantaquattresimo anniversario della battaglia di Tarnova della Selva che vide opposta la formazione della Repubblica sociale italiana alle truppe dell’esercito della Jugoslavia. «Qui - prosegue il primo cittadino - si sta calpestando il diritto delle persone di piangere i propri morti. E poi, si smetta di dire falsità costruite ad arte per alimentare tensione e polemiche: il Comune non riceve i reduci e i parenti dei combattenti della flottiglia Decima Mas. Semplicemente, loro vengono qui a commemorare i loro defunti. Nessun accoglimento in pompa magna in sala bianca o in altre stanze di rilievo istituzionale».
Ziberna è un fiume in piena. «Ci sono momenti della storia di Gorizia di fronte ai quali tutti dovremmo provare commozione e rispetto e non tentare di oscurarli come stanno facendo Anpi e Forum, che, alla fine, sono la stessa cosa». Il sindaco replica così alle richieste di non far entrare i reduci della Decima Mas in Municipio.
«Questi signori, da decenni, vengono a depositare una corona davanti alla lapide dei dipendenti comunali deportati a guerra finita dalle truppe titine e mai più tornati a casa. Servitori delle istituzioni che avevano come unica colpa il fatto di occuparsi di anagrafe e di altri aspetti collegati all’italianità di Gorizia - ricorda ancora il sindaco -: donne e uomini, civili, fatti sparire, insieme ad altre centinaia di goriziani. Oggi si contesta il fatto che una delegazione dei reduci della Decima Mas depongano una corona a loro ricordo, cerimonia che si ripete da decenni e si minaccia il sindaco, reo di non cacciare queste persone. No cari signori, incapaci di provare pietà, incapaci di portare avanti vere azioni di pace e di pacificazione, io non impedirò ad alcuni di onorare le vittime della guerra e vi invito caldamente, anziché organizzare manifestazioni fautrici di odio e divisive della città, dimostrate intelligenza e coraggio e portate anche voi una corona ai piedi di questa lapide».
Conclude Rodolfo Ziberna: «Dire, com’è stato detto, che non risponderete di eventuali violenze è terribile perché significa che siete consapevoli di quanto le vostre provocazioni possano essere deleterie per i cervelli deboli. Mi auguro davvero che nulla accada e invito tutti ad essere responsabili e non raccogliere tali provocazioni. Nel rispetto dei morti. Di tutti i morti». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo