Bocce e boccette di profumo dagli antichi Romani ai souvenir del ’700

Da oggi e fino al 17 marzo  esposti 850 pezzi al Museo del Tessuto e del Costume  di Palazzo Mocenigo a Venezia 



“Il profumo è l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza”, diceva Coco Chanel. Che il profumo sia dalla notte dei tempi “l’invisibile” che rende visibili anche in assenza viene attestato persino in molti passi della Bibbia, come nel Cantico dei Cantici dove il profumato nome di Dio (“un olio profumato è il Tuo nome”) rende possibile la conoscenza della sua invisibile e intangibile forma. Proprio alle singolari “forme” del profumo, agli “scent bottles”, quegli straordinari piccoli contenitori nati per conservare la fragranza del profumo, è dedicata la mostra “Flaconi. I portaprofumi tra arte e storia” che da oggi fino al 17 marzo prossimo resterà aperta al Museo del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo a Venezia. Curata da Chiara Squarcina, direttrice del Museo, e da Monica Magnani proprietaria di un’eccezionale collezione di oltre 850 flaconi di varie epoche e materiali, la mostra espone una selezione di 225 flaconi divisi in 10 aree tematiche - Cronologia, Toys, Souvenir, Tecniche, Natura, Pegni d'amore, Contenitori, Chatelaine, Piccolissimi e Capolavori - che ci porta alla scoperta di piccole meraviglie, come i rarissimi esemplari del XVII e XVIII secolo, primo fra tutti una “perfume box” tedesca risalente al 1600, da cui ha avuto origine la collezione, composta da 4 pezzi avvitati tra loro a formare un uovo istoriato che nasconde una spugnetta intrisa di sostanze balsamiche e un piccolissimo scomparto riservato forse a polveri medicinali o forse a veleno. Tra i flaconi in ceramica spiccano un unguentario del II secolo d.C. ma anche deliziose “damine Capodimonte” del ‘700; tra quelli in vetro un balsamario siriano dei primi secoli dopo Cristo e una serie di piccoli flaconi boemi decorati in oro; tra quelli in metallo numerose chatelaines (catenelle portate dalle donne in cintura) decorate con pietre preziose e indossate ai balli o utilizzate per i minuscoli pegni d’amore. Davvero singolari sono i “Toys”, statuette portaprofumo in voga tra ‘700 e ‘800 che riproducono personaggi curiosi e scenette, e i “Figurals”, la cui moda risale ai primi anni del ‘900, che riprendono la passione per le figurine portaprofumo declinate in una infinita varietà di personaggi, animali e oggetti, quasi tutti caratterizzati dal cosiddetto “crown top” cioè un tappo in metallo a forma di coroncina. —



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