Diaframma live a Pordenone e Fiumani fa un vinile di cover

PORDENONE. Cambiano innumerevoli volte formazione, tanto da essere alla fin fine identificati con una persona sola, lo scrittore, cantante e chitarrista Federico Fiumani; tanto da far perdere per un lungo periodo le loro tracce, allontanarsi dalle scene, sciogliersi, riunirsi ancora, incidere nuovi dischi senza abbandonare le atmosfere grezze, stridule e distorte della new wave e del post punk fiorentino anni '80. Non hanno avuto di certo la fortuna dei “cugini” Litfiba, con cui condividevano la sala prove in via De Bardi, ma è certo che i Diaframma hanno contribuito a scrivere la storia del rock italiano, inventandolo ed instradandolo poi verso un percorso indipendente. Le nuove frontiere della musica partono dal passato e questo Federico Fiumani lo sa bene: il cantante ha deciso di ripartire proprio dalla tradizione cantautorale italiana degli anni '60 e '70, realizzando un disco di cover dal titolo nostalgico “Un ricordo che vale dieci lire”, in uscita il 18 novembre in vinile a tiratura limitata e prodotto attraverso il crowdfunding in rete. Un disco di cover, dove reinterpreta vecchi brani della canzone d'autore italiana, da Guccini a De Gregori, da Bennato a Tenco, da Giuni Russo a Lucio Dalla, e poi Endrigo, Battisti, Paolo Conte. Ma prima, il 7 novembre, alle 22, i Diaframma saranno in concerto ai Pnobx Studios di Pordenone.
Il nuovo vinile determina la fine dei Diaframma o un novo inizio?
«Questo disco - risponde Fiumani - è semplicemente un regalo che ho voluto farmi e a cui pensavo da diversi anni».
E il punk oggi ha ancora senso?
«Come musica in senso stretto direi di no, ma a livello di approccio e attitudine quella del punk è una lezione sempre viva, almeno in me».
Ci sono gruppi interessanti in Italia coi quali vorrebbe collaborare?
«Ce ne sono moltissimi...non saprei da dove iniziare. L'ultimo gruppo che mi ha emozionato sono stati i Baustelle, ma quelli con cui avrei voluto collaborare ormai sono tutti morti....».
Autore di canzoni e scrittore di libri. Quali le differenze?
«La canzone vive a lungo: ad ogni live rinasce. Il libro una volta scritto resta lì, potrebbe anche non esser letto da nessuno, non lo sapresti mai».
Cosa porterà nel suo live a Pordenone?
«Visto che ci suoniamo di rado, penso un greatest hits di questi 30 anni di carriera; in fondo di repertorio ne abbiamo e ci sono certe canzoni come Diamante Grezzo o Siberia che il pubblico aspetta e chiede a gran voce».
Francesca Pessotto
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