Storie di confine: a Gorizia la mostra diffusa con gli scatti di “Pigio” Bumbaca

Dal 9 dicembre esposti 50 pannelli in quattro sedi con i testi di Roberto Covaz e le immagini del fotoreporter

Una foto Bumbaca di fine anni '80
Una foto Bumbaca di fine anni '80

Quattro suggestive sedi, cinquanta pannelli, centinaia di immagini selezionate per celebrare Gorizia, la sua storia e le sue peculiarità.

È la mostra “Obiettivo confine”, che attraverso gli scatti del fotoreporter goriziano Pierluigi Bumbaca ripercorre le vicende di quello che era una barriera ed è diventato oggi luogo di incontro e dialogo, cominciando da metà degli anni Ottanta fino ad arrivare all’8 febbraio 2025, giornata inaugurale della Capitale europea della cultura Go!2025.

“Pigio”, così come è conosciuto, ha all’attivo quarant’anni di attività e migliaia di rullini, negativi e file digitali, con cui ha mostrato una realtà complessa quale quella di Gorizia e del suo territorio.

Gorizia fa infatti da sfondo, con i suoi angoli più suggestivi e pieni di storia, alle fotografie selezionate per la mostra, che seguirà un percorso cronologico. Si comincerà dai portici di piazza Sant’Antonio: qui saranno collocate le immagini che vanno dalla fine degli anni’80 agli scontri della “Guerra dei dieci giorni” del giugno 1991 che portò alla dichiarazione di indipendenza della Slovenia. La mostra proseguirà nella sede del Cluster 3 di Bando Borghi, in viale d’Annunzio 3, dove troveranno posto gli scatti realizzati dal 1991 fino alla cerimonia dell’entrata della Slovenia in Schengen, nel 2007. Il centro culturale Nuovo Lavoro, in via Rastello 23, accoglierà le immagini dal 2007 fino ad appunto la memorabile inaugurazione di Go!2025. Infine, nelle vetrine di via Rastello e via Delle Monache sarà esposta una quarantina di fotografie della sezione “Il confine sono io”, una serie di ritratti e di immagini delle persone che sono state protagoniste o testimoni della vita e dei cambiamenti del confine. I pannelli a corredo dell’esposizione sono stati scritti dal giornalista Roberto Covaz.

La rassegna, inserita nel cartellone di eventi coordinato dal Comune “Dicembre Goriziano”, sarà inaugurata martedì 9 dicembre alle 16 e potrà essere ammirata fino a lunedì 29 dicembre. Gli orari di apertura delle sede del Cluster 3 e del Centro culturale Nuovo Lavoro saranno 10-12 e 16-18. Pierluigi Bumbaca è stato fotografo delle redazioni di Gorizia dei quotidiani Il Piccolo, Messaggero Veneto e Primorski Dnevnik e dei periodici Voce Isontina, Novi Glas dal 1986 fino al 2025. Sempre presente a ogni evento, grande o piccolo, che riguardasse la città, le sue foto sono state pubblicate su tutti i maggiori quotidiani e periodici nazionali.

«Quando ho iniziato i giornali uscivano tutti in bianco e nero. Non c’era l’autofocus, né il digitale. Calcolare l’esposizione, inquadrare, mettere a fuoco a mano, scattare tutto in una frazione di secondo. E senza poter vedere subito le foto. Potete solo immaginare cosa significherebbe ai giorni nostri non poter vedere le foto scattate un secondo prima. Una volta in studio, mi chiudevo nella camera oscura per sviluppare i negativi, per poi stampare e correre al giornale prima possibile. È stata un’ottima scuola per imparare questo mestiere. Sembra davvero preistoria», racconta Pigio, il cui archivio dal 1986 si è accresciuto in maniera incredibile, diventando una testimonianza preziosa dell’evoluzione della nostra città.

L’iniziativa è finanziata dal bando finalizzato alla concessione di contributi all’interno del progetto pilota “Mille anni di Storia al centro dell’Europa: Borgo Castello crocevia di popoli e di culture”, ovvero dal cosiddetto “Bando Borghi”.—

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