Kernn-Larsen, l’amica di Peggy

Alla Guggenheim di Venezia una mostra dedicata alla surrealista danese
Di Giovanna Pastega

di GIOVANNA PASTEGA

«Peggy Guggenheim significò molto per me. Cambiò il corso della mia vita». Così Rita Kernn-Larsen, celebre artista surrealista danese, dichiarò in un'intervista nel 1986 ricordando la miliardaria americana sua mecenate. "Era interessata al Surrealismo e alle mie opere e mi offri di tenere una mostra(…) Andai a Londra con tutto quel che riuscii a portare…". Era il 1938, Hitler aveva invaso l'Austria e la lunga ombra della guerra mondiale cominciava a scendere sull'Europa. Peggy era agli esordi della sua carriera di gallerista, aveva da poco aperto una galleria d'arte nel cuore di Londra, chiamandola Guggenheim Jeune. A 39 anni, ad un soffio dal secondo conflitto mondiale, la miliardaria americana iniziava la sua carriera di mecenate delle arti che avrebbe lasciato un segno indelebile nell'arte del dopoguerra. Era stato il suo amico Samuel Beckett ad insistere perché si dedicasse all'arte contemporanea, in quanto "cosa vivente", mentre Marcel Duchamp l'aveva introdotta nel mondo degli artisti insegnandole, come lei stessa ricordò, "la differenza tra l'arte astratta e surrealista". Nella sua prima mostra espose le opere di Jean Cocteau, mentre nella seconda quelle di Vasily Kandinsky. Rita Kernn-Larsen invece sarà la prima artista surrealista ad essere esposta da Peggy. Proprio a questa singolare pittrice la Galleria Guggenheim di Venezia dedica fino al 26 giugno, accanto alla grande mostra monografica su Tancredi, un interessante focus nelle "Project Rooms", le stanze dedicate agli approfondimenti su artisti e temi d'arte legati alla Collezione Guggenheim. La mostra, curata da Gražina Subelyte, è la prima di rilievo dedicata al periodo surrealista della Kernn-Larsen mai organizzata dai tempi della personale alla Guggenheim Jeune oltre i confini scandinavi, e nelle intenzioni della curatrice intende evidenziare il ruolo determinante ricoperto dalla Larsen nel movimento surrealista danese e internazionale.

La vita di Peggy incrocia quella di Rita nel 1937 a Parigi, dove la Larsen si era trasferita delusa dall'ambiente accademico danese per frequentare insieme al marito, il giornalista e mercante d'arte ebreo di origine austriaca Isaac Grunberg, i vivaci ambienti dell'avanguardia artistica francese, anche seguendo i corsi all'Académie Moderne diretti da Leger. Quando Peggy vede le sue opere rimane colpita e decide subito di realizzare per lei una grande personale, attirata forse dall'aspetto rivoluzionario del Surrealismo della Larsen e da quei fantasmi, da quelle figure mitologiche "che - come aveva scritto lo storico dell'arte Herbert Read, grande amico di Peggy - escono dalle oscure fortezze nordiche che esistono nella nostra mente".

La Larsen, dopo una prima esperienza cubista, era rimasta affascinata dell'aspetto scioccante, illogico, irreale, assurdo e prodigioso del Surrealismo e in breve tempo aveva preso parte a numerose esposizioni surrealiste. Alla mostra organizzata da Peggy esporrà ben 36 dipinti. In pieno stile surrealista il giorno dell'inaugurazione indosserà un cappellino decorato con campanellini e fiocchi d'avena e piume. Una foto la ritrae elegantissima con quel singolare copricapo seduta accanto ad una delle sue opere più interessanti, per l'occasione montata su una singolare cornice (da lei stessa creata) che si prolungava in un lungo listello fino ad essere piantata in un vaso da fiori.

Tra le opere esposte a Venezia anche il dipinto che la Kernn-Larsen considerò uno dei suoi migliori quadri, Danza e controdanza del 1936, dove è centrale la tecnica dell'automatismo psichico tanto cara ai surrealisti. Tra i temi chiave della poetica espressiva della Larsen centrale in mostra quello della identificazione dell'artista-donna surrealista con la natura fertile che ritorna in diverse opere tra cui il suo singolare Autoritratto (Conosci te stesso) del 1937 e nelle successive evoluzioni delle "donne albero" che la poteranno a discostarsi dal Surrealismo per avvicinarsi ad un'arte fondata sull'astrazione e sulla natura.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo