La James Joyce School ritorna a Trieste con le voci d’Irlanda

Da domani al primo luglio conferenze e concerti tra gli ospiti Vicki Mahaffey, David Stone e Lisa Lambe 
«Cominciava un assedio, un altro. E la città tutta si industriava ad affrontarlo. (…) I triestini erano tuttavia stanchi e prostrati, e anche se ancora impreparati, avrebbero volentieri aperto le porte della città alla nuova invasione...». potremmo iniziare così, parafrasando “Nostra Signora dei Turchi” di Carmelo Bene... ma se lì si parlava di Otranto qui parliamo invece dell'annuale assedio dei seguaci di Joyce che ogni anno a fine giugno invadono Trieste, seconda patria dello scrittore irlandese e luogo fondamentale per comprendere i suoi capolavori. L'occasione è la Trieste Joyce School, un evento creato e pensato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Trieste e che porta la firma di John McCourt, Laura Pelaschiar e di Renzo S. Crivelli. La scuola che quest'anno si svolgerà da domani al 1 luglio è arrivata felicemente alla sua ventunesima edizione. Trieste si è rivelata essere il luogo ideale dove trascorrere una lunga settimana tra conferenze, seminari, musica e letture di altissima qualità. E se l'arricchimento e gli stimoli in termini intellettuali sono più che assicurati, non manca l'elemento edonistico, infatti “la nostra bella Trieste” assicura delizie eno-gastronomiche, il mare dove fare un tuffo rinfrescante, e un programma sociale aperto alla città, che si lascia prendere volentieri d'assedio dagli amanti di Joyce.


Quest'anno l'assalto iniziale sarà particolarmente veemente, dato che per la cerimonia d'inaugurazione (domenica 25 giugno alle 18 all’Auditorium del Museo Revoltella) arriverà dall'Irlanda il Coro italiano di Dublino, un ensemble composto da ben trenta elementi che eseguirà canzoni irlandesi e pagine corali da opere liriche italiane amate da James Joyce. Ospiti speciali saranno il soprano triestino Ilaria Zanetti e la pianista Alessandra Sagelli, entrambe reduci dalla loro fortunatissima tournée dublinese. L'evento è naturalmente aperto al pubblico.


Nell'arco della settimana, le conferenze (rigorosamente in lingua inglese) hanno luogo dalle 9.30 alle 13 al Revoltella, dove sul podio dell'auditorium si alterneranno i nomi più brillanti e noti degli studi joyceani internazionali. Come quello di Vicki Mahaffey (University Illinois) che aprirà i lavori (26/6 ore 9.30) parlando della visione dell'adulterio femminile nel dramma “Esuli” e nell'”Ulisse” di Joyce. A seguire John McCourt (Università di Macerata) parlerà dell'italianità di Joyce.


Particolare attesa è riserva il 28 giugno per un ricco panel di relatori: David Stone (Kings College, London), Chrissie Van Mierlo (University of Nottingham) e Adam Piette (University of Sheffield) che parleranno rispettivamente di giudaismo nell'opera di Joyce, degli studi genetici su Finnegans Wake e di telepatia. Curiosità per il contributo di Rodney Sharkey (Weill Cornell Medicine, Qatar) sul demone dell'alcool in Joyce e in Beckett (29/6 ore 12). La sessione del 30/6 s'aprirà con Laura Pelaschiar (Università di Trieste), che percorrerà le insidiose “piccole distanze” rappresentate dalle scale e dai gradini di cui è disseminata l'opera di Joyce, a seguire l'atteso ritorno di Peter Kuck (University of Otago), autore di un intrigante studio sull'idea di un possibile divorzio tra Leopold e Molly Bloom.


A chiudere i lavori della Scuola sabato mattina alle 9.30 sarà Richard Barlow (Univ. Singapore) che parlerà di Joyce e del mondo celtico. Tanti gli altri relatori, da Franca Cavagnoli al decano degli studi joyceani nel mondo: Fritz Senn, che condurrà anche il suo tradizionale seminario sull'Ulisse. Gli altri seminari (riservati agli iscritti) saranno su “Dedalus” a cura di Paul Devine; “Dubliners” a cura di Caroline Elbay e “Finnegans Wake” a cura di Ron Ewart.


Ospite d'onore della XXI Trieste Joyce School sarà quest'anno un grande nome del mondo dello spettacolo irlandese: lo scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e regista Gerry Stembridge che ha firmato film come Ordinary Decent Criminal (con Kevin Spacey e Colin Farrell) o Nora (con Ewan McGregor e Susan Lynch). Il 30 giugno alle ore 20.30 al Revoltella, Stembridge leggerà pagine dai suoi romanzi e parlerà dell'”effetto Joyce” sulla letteratura irlandese contemporanea. Per il calendario completo: www2.units.it/triestejoyce/.


Ancora, ma solo tramite inviti e per gli iscritti alla Scuola, il 29 giugno alle 20 al Revoltella va in scena “Just a song at twilight”, una serata con due star del firmamento musicale irlandese, l'attrice e cantante Lisa Lambe e il baritono Simon Morgan, con la partecipazione del tenore Noel O'Grady e l'accompagnamento al piano di Alessandra Sagelli.


Il programma comprende una selezione di musiche popolari che hanno un ruolo centrale negli scritti di James Joyce, quali le “Melodie Irlandesi” del poeta Thomas Moore.


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