Ragazzi al Festival di Salisburgo creano con i big il loro spettacolo

Vengono da diciotto paesi e hanno tra i 9 e i 17 anni Uno dei loro insegnanti è il triestino Daniel Pilato che studia al Mozarteum 
Rossana Paliaga

SALISBURGO

Avvicinarsi all’opera in compagnia dei Wiener Philharmoniker e nell’ambito del Festival di Salisburgo al castello di Arenberg è un sogno che ogni anno diventa realtà per i bambini che partecipano agli Opera Camps, laboratori della durata di una settimana ciascuno che permettono di conoscere alcuni dei titoli di maggior rilievo del cartellone estivo di uno dei maggiori festival al mondo. Quest’anno sono stati dedicati agli spettacoli Intolleranza di Nono, Così fan tutte di Mozart, Tosca di Puccini e infine allo spettacolo di prosa Ognuno di Hugo von Hofmannsthal. I partecipanti, provenienti da 18 paesi e di età compresa tra i 9 e i 17 anni, assistono agli spettacoli del festival e curano l’allestimento della propria produzione finale, scoprendo tutti i mestieri del teatro.

Tra i docenti dei corsi quest’anno c’è anche il triestino Daniele Pilato, che si sta perfezionando in direzione di coro al Mozarteum di Salisburgo. Il suo ruolo di assistente musicale si è diviso tra la direzione del coro, la correpetizione delle prove d’orchestra e l’insegnamento del pianoforte.

Nello spettacolo finale i ragazzi suonano i temi principali dell’opera insieme a orchestrali dei Wiener e ne cantano alcune parti riadattate per l’occasione. Parlare di tolleranza nei confronti degli immigrati, di violenza sulle donne e omicidi, di scambi di coppia (tutti temi presenti nelle opere trattate) necessita in questo contesto di qualche “ritocco”, come ci spiega Pilato, che è stato assegnato al laboratorio su Tosca: «Per risolvere certi tratti particolarmente ostici della trama e alleggerire lo spettacolo si è ricorsi all’escamotage del metateatro, rappresentando quindi non più la Tosca integrale, bensì la sua messa in scena da parte di una maldestra compagine canora, con conseguenti risvolti tragicomici. La scena del tentato stupro viene tagliata, mentre l’omicidio e suicidio finali vengono evitati grazie alla ribellione dei cantanti sulla scena, molto più propensi a un lieto fine».

Dopo aver contribuito a introdurre i bambini al fascino dell’opera e dei suoi meccanismi, Pilato lavorerà nei prossimi mesi con il Bachchor per l’esecuzione del Lohengrin al Festival di Pasqua, oltre a occuparsi della preparazione del coro del Mozarteum per capolavori sinfonico corali.





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