Con Go!2025 un nuovo percorso sul ’900: aperta la mostra “La città sul confine”
L’esposizione permanente è ospitata negli spazi dell’Edificio Epic. Curata dalla storica Kaja Širok ha ingresso gratuito

Non c’è dubbio che Go!2025 abbia toccato uno degli apici aggiungendo, ai tanti, un altro, fondamentale tassello. E un tassello permanente: si è aperta infatti la mostra “La città sul confine”, che va a sommarsi ad altri spazi dell’Edificio Epic già riqualificati e già attivi, ospitando un bar e una sala conferenze, un punto informativo.
Ecco, con questa esposizione quello che era un magazzino di merci diventa un magazzino di memorie.
Perché il percorso, curato da Kaja Širok, mira a raccontare il Novecento dell’area transfrontaliera fino alla Capitale europea della cultura in una prospettiva tutto sommato originale: basandosi sulle esperienze, dirette e indirette, di chi questo territorio l’ha vissuto, lo vive, e accogliendo più interpretazioni, più punti di vista, più analisi.

Ciò attraverso pannelli (soprattutto in sloveno, ma anche in italiano e in inglese), video, tecnologie multimediali, fotografie, documenti e altri materiali: per esempio, c’è qualche metro della rete che in tempi nemmeno tanto lontani, separava Gorizia e Nova Gorica con Go!2025 che non era nemmeno tra i sogni più visionari.
Si parte con gli albori del secolo scorso, ma non mancano cenni all’epopea delle aleksandrinke: con i fratelli Rusjan, il Trgovski dom, lo Staatsgymnasium. Spicca anche un’immagine di Franz Joseph, come non è trascurata la battaglia di Caporetto, vista come una disfatta e come una vittoria, perché il passato non ha mai una faccia soltanto. Alla stessa maniera, c’è la propaganda italiana e quella austro-ungarica, c’è il racconto del fascismo e della Resistenza. C’è Mussolini a Gorizia e c’è Lojze Bratuž per andare verso la nascita di Nova Gorica, la cortina di ferro, la Capitale europea della cultura.

L’ultima parola, quella che chiude l’esposizione, è dello storico sloveno Branko Marušič, ma vanno ricordati i componenti del team che, con Kaja Širok, hanno collaborato: in primis, Marko Klavora, Alessandro Cattunar, Anja Medved e Nadja Velušček. Altra curiosità. Si tratta di una mostra in fieri, in divenire, dinamica. Un esempio? Gli scaffali vuoti. Che, tuttavia, possono venir riempiti con materiali della cittadinanza più ampia, purché, ovvio, legati alla storia del territorio.
Così, la riqualificazione del centro polifunzionale Epic ha vissuto un momento decisivo. È stata resa possibile dalla Capitale europea della cultura che ha favorito la collaborazione tra il Comune di Nova Gorica, le Ferrovie Slovene e il locale Ministero delle Infrastrutture. Ha riguardato una superficie lorda di 2340 metri quadri e la sistemazione di 3259 metri quadri di aree esterne. L’investimento complessivo ha richiesto una spesa di 6.378.685 euro dei quali 2.513.461 (il 39,4%) provenienti dall’Unione europea e 1.351.761 (il 21,2%) dal Comune di Nova Gorica.
Certamente, la struttura rappresenta uno dei lasciti principali di Go!2025, a cominciare dall’esposizione “La città sul confine” che si può ammirare, mentre per venerdì, alle 18, sempre gli spazi Epic ospiteranno il filosofo pop Slavoj Žižek, invitato a tenere una conferenza sul tema “Quantum history”, titolo del suo nuovo libro. Insomma, la Capitale continua eccome.—
Riproduzione riservata © Il Piccolo








