L’impronta dell’Ai sul cervello, super computer e geopolitica: Trieste Next fa il tutto esaurito

Giornata conclusiva con la premiazione di Science Book of the Year, assegnato a Martina Ardizzi. Nella cinquina anche il matematico Quarteroni. La prossima edizione sarà dal 25 al 27 settembre 2026

Giorgia Pacino
Un momento della premiazione (Silvano)
Un momento della premiazione (Silvano)

«Il luogo in cui le domande possono prendere corpo». Sta tutto in questa immagine, evocata sul palco del Teatro Miela da Martina Ardizzi, vincitrice del premio Science Book of the Year 2025, il successo della quattordicesima edizione di Trieste Next.

Un’edizione da tutto esaurito – 300 scienziati protagonisti, 400 ricercatori, 40 spazi espositivi, 80 appuntamenti per le scuole – che ha attratto fra il villaggio della conoscenza di piazza Unità e le altre sedi del dibattito migliaia di visitatori e centinaia di studenti.

Dentro Trieste Next 2025: il video racconto del festival

Trieste Next è un progetto Nord Est Multimedia. È co-promosso dalla Regione Fvg e promosso anche da Comune, Università, Area Science Park, Ogs, Sissa; curato da Post Eventi, ha Generali come main partner.

Oggi, l’atteso riconoscimento dedicato alla letteratura scientifica ha confermato il trend delle precedenti giornate, con lunghe file e un teatro sold out per l’evento di premiazione.

Ardizzi, neuroscienziata e ricercatrice di Medicina e chirurgia all’Università di Parma, ha conquistato la giuria scientifica e i 300 lettori giunti da tutta Italia per votare la cinquina finalista con il suo “L’algoritmo bipede”, edito da Egea. Un’analisi di come il nostro cervello stia cambiando in risposta all’ambiente circostante, che oggi è fatto anche di tecnologie.

«Il nostro cervello è estremamente plastico e tutto quello che vediamo attorno a noi lascia un’impronta», ha spiegato la ricercatrice. «Oggi stiamo osservando le risposte adattive dei nostri cervelli alle nuove tecnologie: di fronte a un’intelligenza artificiale che parla come noi ci domandiamo quale sia il limite tra umano e non umano e ciò che ci distingue. Credo che la nostra caratteristica più umana, che queste tecnologie possono aumentare, sia quella di farci delle buone domande. E un appuntamento come Trieste Next è il luogo in cui le domande possono prendere corpo».

Martina Ardizzi trionfa al Premio Trieste Next 2025

L’intelligenza artificiale è al centro anche del lavoro del secondo classificato, il matematico Alfio Quarteroni. Professore emerito del Politecnico di Milano, insignito nel 2024 della medaglia Blaise Pascal, matematico quasi per caso – «decisi di iscrivermi alla facoltà di Matematica perché era l’argomento che conoscevo di meno», ha raccontato – Quarteroni ha scelto un approccio semplice, ma rigoroso per parlare di Ai nel suo “L’intelligenza creata” (Hoepli).

Prospettive e rischi? «Infiniti. Nessuno può tracciare in maniera chiara il perimetro di avanzamento della conoscenza: tra dieci anni non parleremo più di intelligenza artificiale, ma di intelligenza tout court e l’Ai sarà solo una parte di essa».

Qual è il futuro con l'Ai? La risposta di Alfio Quarteroni a Trieste Next

Il terzo posto è andato a “Geopolitica dello Spazio” (Il Saggiatore) del giornalista e divulgatore Emilio Cozzi. Il suo viaggio, dall’Apollo 11 agli annunci di Trump sulla conquista di Marte, mira a spiegare perché «chi controlla lo spazio oggi ha un potere, anche militare, sulla Terra. E, a prescindere dalla parte politica, concentrare così tanto potere nelle mani di una persona sola è un rischio, se ci stanno simpatici i valori democratici», ha detto Cozzi.

Trieste Next, il punto sulla corsa allo spazio e gli obiettivi dei privati

Tra i premiati anche Giuliano Benenti, Giulio Casati e Simone Montangero, autori di “Il computer impossibile” (Raffaello Cortina Editore), che racconta l’impresa impossibile della costruzione del computer quantistico. «Non tutti possono diventare tecnici, ma crediamo sia importante capire come questa tecnologia impatterà sulle nostre vite», ha detto Montangero.

Ha chiuso la cinquina il saggio narrativo “Geopolitica dell’intelligenza artificiale” di Alessandro Aresu (Feltrinelli). «Ho cercato di raccontare le storie di alcuni protagonisti della ricerca, per guardare all’Ai e al suo sviluppo attraverso talenti, imprese e capitali», ha raccontato in collegamento con il palco del Miela.

Trieste Next, tutti in fila per il Nobel Kobilka
La fila davanti al Verdi (Lasorte)

Non solo intelligenza artificiale. Nei dibattiti che hanno affollato la tre giorni c’è stato spazio anche per parlare di sostenibilità, cambiamenti climatici, alimentazione, terapie avanzate, meccanica quantistica. Un evento in crescita, confermano i promotori del festival, che tornerà l’anno prossimo. L’appuntamento con la quindicesima edizione di Trieste Next è infatti in programma dal 25 al 27 settembre 2026. Per proseguire il dialogo con la comunità scientifica, locale e internazionale, e continuare a riflettere sulle sfide delle più recenti innovazioni tecnologiche. —

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