Alma, maxi frode fiscale da 70 milioni di euro, Scavone ammette le sue responsabilità

TRIESTE Ha ammesso la sua fetta di responsabilità Luigi Scavone, ritenuto l’amministratore di fatto dell’Alma Spa e ormai ex presidente della Pallacanestro Trieste.
Lo conferma il suo legale di fiducia, l’avvocato Alfonso Furgiuele, al termine dell’interrogatorio fiume di lunedì, a Poggioreale, finito a tarda sera.
Scavone, indagato assieme ad altri presunti complici per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali in relazione al giro di affari della società di lavoro interinale (la squadra di basket triestina non è coinvolta), ha risposto per ben sette ore alle domande di due pm del pool di magistrati della Procura di Napoli a cui fa capo il fascicolo. All’interrogatorio erano presenti anche due finanzieri.
Scavone è in carcere dal 26 marzo dopo l’arresto nella sua villa di Napoli. Il faccia a faccia di lunedì con i pm era stato chiesto dallo stesso imprenditore dopo il silenzio davanti al gip. Sette ore, dunque. Le contestazioni degli inquirenti, d’altronde, sono lunghe e dettagliate: 70 milioni di euro, a tanto ammonterebbe la somma evasa dal gruppo Alma e da varie altre società collegate.
Scavone è stato incalzato sul nodo centrale attorno al quale ruota l’inchiesta: il meccanismo di indebite compensazioni di crediti tributari fittizi con cui gli indagati avrebbero dribblato il pagamento di imposte, contributi previdenziali e assistenziali. Il tutto attraverso alcune società, secondo gli inquirenti riconducibili anche a Scavone, che avrebbero emesso fatture false. Il credito sarebbe poi stato ceduto alle imprese del gruppo con un contratto certificato da professionisti compiacenti. Questa, almeno, la pista investigativa.
«Il mio assistito ha fornito tutti i chiarimenti necessari con trasparenza – fa sapere l’avvocato Furgiuele – anche per quanto riguarda le violazioni tributarie, che sono evidenti.
E un qualche ruolo lo ha avuto anche lui: non lo ha negato. Scavone è stato leale con l’autorità giudiziaria. Il mio assistito probabilmente si è inserito in una realtà già esistente: il meccanismo delle compensazioni – precisa ancora l’avvocato – aveva comunque una valenza temporanea. Perché l’intenzione era di pagare completamente le tasse. Le compensazioni originarie servivano infatti a creare una leva di liquidità aumentando il volume d’affari dell’azienda, per poi rientrare versando tutto. L’intenzione non era fraudolenta. I soldi per tasse e dipendenti comunque ci sono, infatti cerchiamo ora di far dissequestrare i conti correnti».
Scavone ha anche spiegato ai pm che il giorno in cui è stato arrestato non era in partenza per Dubai. Dove, come precisano i suoi legali (Furgiuele e Maurizio Noviello), non si sarebbe potuto recare perché il suo passaporto è scaduto. —
Sidigas - Avellino 96 - 97
dopo 1 t.s.
26-19, 50, 38, 63-63, 72-75
Sidigas Avellino: Udanoh 10, Green 8, Nichols 14, Filloy 8, Campani, Sabatino ne, Campogrande 13, Harper 14, D'Ercole, Sykes 29, Spizzichini, Ndiaye. All.: Vucinic
Pallacanestro Trieste: Coronica ne, Fernandez 9, Schina ne, Wright 8, Strautins 8, Cavaliero 7, Da Ros 13, Sanders 14, Knox 12, Dragic 16, Mosley 10, Cittadini. All.: Dalmasson
Aribitri: Filippini, Grigioni e Pepponi
Note: tiri liberi Avellino 19 su 27, Trieste 13 su 20. Tiri da tre punti Avellino 11 su 30, Trieste 8 su 24
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