Batiscafo Trieste: il varo con la pioggia e poi subito un ruolo da protagonista

La copia fedele del mezzo esplorativo che scese nella Fossa delle Marianne resterà in piazza Unità fino al 9 novembre per poi essere esposta al Museo de Henriquez

Laura Tonero
Il batiscafo Trieste inaugurato sotto la pioggia (Lasorte)
Il batiscafo Trieste inaugurato sotto la pioggia (Lasorte)

Abituato a imprese ben più audaci, il batiscafo Trieste sfidando bora e pioggia si è presentato alla città. Con l’inaugurazione, il “varo”, che di fatto ha ufficializzato l’avvio dell’esposizione in piazza dell’Unità, nell’ambito del Villaggio Barcolana, della fedele copia dello storico strumento di esplorazione. Ai piedi dell’imponente mezzo, il primo a raggiungere il punto più profondo del pianeta, sono stati allestiti dei panelli illustrativi che attraverso video, fotografie raccontano le storia, le imprese dell’originale batiscafo, nonché il suo legame con la nostra città. Quell’installazione non passa certamente inosservata, issato possente davanti al Municipio.

La sua stazza, anche da lontano, incuriosisce e, c’è da scommetterci che nelle prossime settimane farà da sfondo a selfie e video.

 

Ecco il Batiscafo Trieste: il video dell'inaugurazione

Già domenica pomeriggio, quando la pioggia ha dato tregua, in molti hanno visitato i musei e muovendosi in piazza Unità si fermanavo ad ammire il batiscafo. Protagonista di un’impresa che ha segnato la storia della scienza e della tecnologia, il batiscafo, nella sua fedele copia, costruita appositamente dai cantieri M23 di Bergamo per l’inserimento poi al museo de Henriquez, era arrivata a Trieste lo scorso 29 settembre. Sono poi serviti diversi giorni per l’assemblaggio anche della parte illustrativa. E ieri, a lavori terminati, la città ha assistito al suo debutto.

Il Batiscafo Trieste è arrivato in piazza Unità: sarà l’attrazione della Barcolana
La posa del Batiscafo Trieste in piazza Unità (Silvano)

Ricordiamo che il batiscafo Trieste rimarrà in piazza Unità fino al 9 novembre, per poi trovare collocazione definitiva al museo de Henriquez. Il trasferimento in via Cumano avverrà intorno al 12 novembre. Poi servirà attendere qualche mese per vederlo esposto in quella che diventerà la sua sede definitiva, ovvero una sala immersiva all’interno del museo, che potrebbe fungere da volano per il rilancio di quella sede museale molto sottovalutata.

L’operazione, che ha consentito la costruzione prima e l’esposizione ora della copia del batiscafo Trieste, ha preso avvio lo scorso anno, quando l’assessora alla Cultura Giorgio Rossi, sposando una proposta di Mare Nordest – oggi partner scientifico del progetto e motore degli eventi culturali di approfondimento – ha mosso i primi passi per raccogliere le risorse necessarie a trasformare quell’idea in realtà. A crederci, supportando materialmente il progetto, sono stati la Regione, ieri all’inaugurazione rappresentata dall’assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, PromoTurismo Fvg, la Fondazione CRTrieste, Trieste Trasporti, il Convention Visit Bureau, gli stessi cantieri M23 e pure la Rolex.

La casa di orologi di Ginevra infatti, nel 1960, quando a bordo del batiscafo Trieste Don Walsh e Jacques Piccard stabilirono il record di immersione scendendo a 10.916 metri sul fondo della fossa delle Marianne nell’oceano Pacifico, aveva fissato all’esterno del batiscafo un orologio sperimentale: il Deep Sea Special, che riuscì a resistere alla colossale pressione esercitata a quella profondità, senza riportare alcun danno.

Incantato dalla storia del batiscafo Trieste anche il sindaco Roberto Dipiazza, presente ieri al “varo” del mezzo, del quale dal suo ufficio nei giorni scorsi ha seguito passo passo l’allestimento.

Da mercoledì, nel Villaggio Barcolana, sarà possibile vedere in anteprima delle clip del docufilm “Operazione Batiscafo Trieste”, scritto e diretto da Massimiliano Finazzer Flory

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