Firme per salvare le sabbiature di Grado

GRADO. Sono centinaia le persone che hanno sottoscritto una petizione affinché le sabbiature non spariscano dal panorama delle offerte curative gradesi. Una cura che – sono proprio queste persone a testimoniarlo – efficace, specialmente per la riabilitazione da traumi motori e che interessano comunque il movimento articolare. Proprietà riconosciute dalle stesse documentazioni scientifiche.
La questione è legata alle Nuove Terme Marine che dovrebbero sorgere proprio sulle ceneri del grande impianto psammatoterapico. All’interno di questo impianto non sono previste le sabbiature ma, almeno inizialmente, era stata considerata la realizzazione di un piccolo stabilimento psammatoterapico a parte, con una capienza di circa 200 buche.
Fermo restando che per la costruzione delle Nuove Terme Marine la tempista risulta molto in ritardo rispetto a quanto aveva annunciato lo scorso anno l’assessore regionale Sergio Bolzonello, il timore dei pazienti è che le sabbiature possano sparire del tutto. E in ogni caso vengano soppresse almeno per un paio d’anni per consentire il posizionamento del cantiere.
A farsi portavoce della protesta è la padovana Carla Petrone. Ha scritto un po’ a tutti i referenti del progetto, compreso l’assessore regionale Bolzonello il quale ha risposto a una mail della donna affermando che affronterà il tema con gli amministratori della Git a fine stagione. «Cercheremo – ha risposto l’assessore – di trovare una soluzione per preservare questo importante servizio».
Se, però, gli amministratori della Git, si baseranno solo sugli aspetti economici, per le sabbiature si potrebbe recitare il de profundis. Pensando, invece, alle potenzialità e allo sviluppo che potrebbero avere (in passato si effettuavano 2-3mila prestazioni giornaliere), anche sotto l’aspetto promozionale (servizio a fianco), potrebbe essere invece posta adeguata attenzione a questa offerta.
La stagione turistica è andata sicuramente bene grazie alle condizioni meteo favorevoli. La spiaggia e i bar-ristoranti hanno lavorato a pieno regime, la piscina termale è invece rimasta chiusa per i lavori di ristrutturazione e l’installazione del nuovo impianto di circolazione dell’aria; il parco acquatico ha fatto registrare flussi incredibili (forse si poteva tenere aperto qualche giorno in più, anche qualche ora alla sera).
Ma le sabbiature pare siano l’unica voce negativa. Proprio per questo la Git, come conferma il presidente Alessandro Lovato, ha intenzione di organizzare un convegno sul tema. Intanto, però, c’è il pericolo che le sabbiature non saranno garantite per una o due stagioni. Sempreché le Nuove Terme Marine decollino. Il ritardo fin qui accumulato sembra sia derivato dal calcolo delle fondamenta che è stato ripensato, comportando un consistente aggravio. E poi c’è la questione dei parcheggi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
@anboemo
Riproduzione riservata © Il Piccolo