La Regione in campo contro i femminicidi
Panariti rilancia da Trieste le azioni rivolte a scuole e stampa: «Sensibilizzare e usare i giusti termini»

Bumbaca Gorizia 12_04_2016 Regione, incontro ass Panariti © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
L’ultimo caso risale a una settimana fa, quando a Gradisca d’Isonzo Migena Kellezi è stata uccisa a coltellate dal marito mentre il figlio di otto anni si trovava nella sua cameretta. Il precedente è della scorsa estate, quando a Dignano Francesco Mazzega ha ucciso la fidanzata Nadia Orlando, delitto per cui l’uomo si trova ora ai domiciliari, nell’indignazione collettiva per questa decisione. Si chiamano femminicidi, un termine con una storia lunga più di vent’anni, che si è dovuto inventare per connotare un fenomeno ben preciso: l’uccisione delle donne da parte degli uomini, perpetrata proprio perché donne.
Oggi sembra quasi una banalità ripetere i dati dell’Oms: la prima causa di uccisione nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio da parte di persone conosciute. «Ha senso partire dal termine femminicidio per evidenziare ancora una volta a comunicatori e giornalisti l’importanza dell’utilizzo di parole corrette per raccontare i fatti», sottolinea l’assessora regionale alle Pari opportunità Loredana Panariti, che ieri a Trieste ha fatto il punto sulle iniziative volte a promuovere la rappresentazione rispettosa della dignità della persona nell’ambito dell’informazione e della comunicazione, con particolare riguardo alla violenza di genere. «Non ci sembra che quanto letto a proposito degli ultimi femminicidi accaduti in regione andasse in questa direzione – dice Panariti –. C’è la necessità di rafforzare l’educazione sentimentale nelle scuole, perché alcune idee, come quella del senso di possesso che si accompagna all’amore, sono ancora fin troppo diffuse. Ma se il ruolo delle scuole è fondamentale, altrettanto lo è quello della stampa: se la violenza sulle donne è un problema in primo piano le parole che si usano per raccontarla vanno usate con cura».
Proprio ieri pomeriggio si è svolta la riunione annuale della Commissione regionale per le Pari opportunità, in presenza di tutte le associazioni del Fvg: «Ad aprile scadrà il mandato di questa Commissione – dice la presidente Annamaria Poggioli –: in questo periodo, oltre a lavorare con le scuole, abbiamo organizzato su tutto il territorio regionale, in collaborazione con Odg, Assostampa e Carta di Pordenone, incontri formativi sul linguaggio da utilizzare per comunicare la violenza di genere. E altre iniziative sono in arrivo». A Pordenone, dove nel 2015 è stata sottoscritta la Carta su “Media e rappresentazione di genere”, che oggi riunisce 40 realtà, ci sarà un’intera settimana, dal 18 al 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, di manifestazioni dedicate al tema. Lo ricorda Paola Dalle Molle, una delle ideatrici della Carta di Pordenone e membro del Consiglio nazionale dei giornalisti. Da Odg e Assostampa, rappresentati da Mattia Assandri e Fabiana Martini, arriva una raccomandazione: «Di incontri formativi su questi temi ne sono stati organizzati e ne verranno proposti ancora, invitiamo i giornalisti a parteciparvi».
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