Porto, giochi romani al via per il dopo-Monassi

La presidente in scadenza a gennaio tenta di restare in carica come commissario. Il Pd esclude l’ipotesi e le voci indicano come papabile Francesco Mariani, oggi al vertice dell'Authority di Bari
La presidente dell'autorità portuale Marina Monassi
La presidente dell'autorità portuale Marina Monassi

«Se mai al porto di Trieste dovesse arrivare un commissario, ma questo non accadrà, posso assicurare Marina Monassi che quel commissario non sarà lei. Questa dichiarazione non solo vi invito a riportarla, ma anche a specificare che la faccio io». Difficilmente si è visto Ettore Rosato, deputato triestino del Partito democratico che pure anni fa non aveva esitato a indire una conferenza stampa anche per criticare l’ex presidente ma collega di partito Claudio Boniciolli, scaldarsi in questo modo. La battaglia per i nuovi vertici dell’Autorità portuale di Trieste è incominciata da tempo, ma sta giungendo al culmine. «È difficile, ma potrebbe starci», aveva risposto Monassi qualche mese fa a chi le chiedeva delle sue possibilità di riconferma. Non è un mistero per nessuno, dentro e fuori la Torre del Lloyd, che stia “manovrando”, con un comportamento del resto abbastanza comune, per resistere almeno un anno ancora da commissario. E l’ipotesi di un commissariamento, in attesa della nuova legge sui porti che cambierà anche le regole della governance, ma che è stata stralciata dal decreto “Sblocca Italia”, sarebbe stata accarezzata dallo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi esponente del Nuovo Centrodestra, il partito al quale l’attuale presidente è stata più vicina negli ultimi tempi.

Authority, segretario generale all’odg del Comitato portuale
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Contro questa soluzione logicamente l’intero Partito democratico. «È un’ipotesi che non passerà - afferma sicuro un altro parlamentare triestino del Pd, il senatore Francesco Russo - anche Debora (Serracchiani, ndr.) è ben sensibile a questa questione. Da parte mia rilancio l’idea di affidare la preselezione a un soggetto terzo: un cacciatore di teste che individui una short list all’interno delle quale le amministrazioni territoriali scelgano la terna da cui dovrà pescare il ministro, ma sempre in accordo con il presidente della Regione».

«La poltrona di Monassi frena le nuove Autorità portuali»
Foto Bruni 21.03.14 Trieste Terminal molo VII: si scarica con 5 gru la nave container

In realtà il porto di Trieste, attraversato da due corridoi europei e con buone prospettive di crescita, sarebbe appetito anche da personaggi di spessore e da presidenti di altre Autorità portuali. Non casuale il fatto che sia circolata la voce in base alla quale ci sarebbe un feeling reciproco con l’attuale presidente dell’Autorità portuale di Bari, Francesco Mariani, che guardacaso scade a fine anno dopo due mandati consecutivi in Puglia. Mariani è l’ex responsabile nazionale del settore trasporti del Pci e del Pds. Dopo un quadriennio della camberiana Monassi, il centrosinistra porterebbe a compimento il più spietato dei capovolgimenti di fronte.

Per evitare tutto questo, ma qui si entra in piena fantapolitica, Monassi sarebbe disposta anche ad accettare un commissario diverso da lei stessa: è circolata, comunque priva di qualsiasi conferma, la voce di Ercole Incalza oggi a capo della struttura tecnica del ministero di Lupi e a livello locale anche una che non poteva mancare, quella del presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti che espressamente ha dichiarato qualche mese fa di potersi candidare al vertice sia del porto che della città.

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