Scatta il V-Day, in Fvg i primi 265 vaccinati contro il virus. Martedì arrivano altre 11.700 dosi

Alle 9 nella sede centrale della Protezione civile di Palmanova il momento tanto atteso, con l'immunizzazione dei primi operatori sanitari. La prima è stata la dottoressa monfalconese Ariella Breda che "scoprì" il Covid in regione. Domani scatta la prenotazione al Cup, il 30 si riparte con altre iniezioni
Ariella Breda, prima vaccinata in Fvg (Foto Petrussi)
Ariella Breda, prima vaccinata in Fvg (Foto Petrussi)

TRIESTE E' cominciata puntualmente alle 9 la somministrazione delle prime 265 dosi di vaccino Pfizer-Biontech in Friuli Venezia Giulia, nella sede centrale della Protezione Civile, a Palmanova. L’operazione ha preso avvio alla presenza del Governatore Massimiliano Fedriga e del vice governatore e assessore alla Salute Riccardo Riccardi.

La prima a essere vaccinata è stata la monfalconese Ariella Breda, medico dell’Azienda sanitaria Giuliano isontina, che per prima aveva individuato il virus in regione, effettuando il tampone su un paziente con sintomi sospetti.

A sottoporsi all'iniezione in questa prima giornata saranno anche l’epidemiologo Fabio Barbone, direttore scientifico del Burlo e responsabile dell’equipe tecnico-scientifica che assiste Riccardi nell’emergenza, il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale di Udine Carlo Tascini, il presidente dell’Ordine regionale degli infermieri Luciano Clarizia, la direttrice sociosanitaria dell’Asugi Maria Chiara Corti e il direttore del Dipartimento di Prevenzione di Pordenone Lucio Bomben.

Tra i primi a ricevere il vaccino, anche il pediatra triestino Vincenzo Forleo, che ha commentato così su Facebook: "Un privilegio ed un onore essere tra i primi nella mia regione a ricevere il vaccino contro il Covid 19. Soprattutto però fiero di dare l'esempio. Esorto tutti coloro che mi conoscono a farsi vaccinare quando sarà il loro turno. Mai come in questo momento dobbiamo fidarci della scienza!!! Una flebile luce di speranza si è accesa oggi!".

Un privilegio ed un onore essere tra i primi nella mia regione a ricevere il vaccino contro il Covid 19. Soprattutto...

Pubblicato da Vincenzo Forleo su Domenica 27 dicembre 2020

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L'immunizzazione sta proseguendo nei confronti di medici di base e operatori sociosanitari di case di riposo. Si prevede che proseguirà per tutta la giornata, anche perché ciascuna persona cui viene somministrato il vaccino deve restare in osservazione per circa un quarto d'ora. A tutti sarà inoculata la prima dose del vaccino Pfizer-Biontech, mentre la seconda verrà iniettata 21 giorni dopo negli ospedali dei territori di provenienza.

Martedì 29 dicembre è previsto l'arrivo di altre 11.700 dosi di vaccino anti-Covid Pfizer-BionTech. Lunedì 29 alle 14 partiranno quindi le prenotazioni per le somministrazioni dell'antidoto riservate agli operatori sanitari, sociosanitari e al personale del Sistema sanitario regionale (Ssr) e delle residenze per gli anziani. Dopo il Vax Day di oggi, quindi, le vaccinazioni riprenderanno mercoledì 30 dicembre.

Nel caso degli operatori sanitari, sociosanitari e del personale delle strutture residenziali per anziani la vaccinazione va prenotata in uno dei cinque punti vaccinali istituiti nei presidi ospedalieri di Monfalcone, Pordenone, Udine, Tolmezzo e Trieste come un'ordinaria prestazione sanitaria tramite CUP.

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Infine, per la parte del piano di vaccinazione relativa agli ospiti delle case di riposo (che sarà effettuata sul posto da un'equipe dell'azienda sanitaria di riferimento), viene richiesta ai gestori, ai fini della programmazione delle somministrazioni, la raccolta del consenso informato degli anziani residenti nelle strutture. 

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Il furgone con le dosi riservate alla nostra regione è arrivato nella sede della Protezione civile di Palmanova attorno alle 8.15, scortato dalle forze dell'ordine dalla base militare di Villafranca in Veneto. 

Conclusa la somministrazione della prima dose di vaccino «adesso bisogna fare il piano per ottenere le dosi di richiamo» in tempi regolari, operazione «che non è indifferente» per il «richiamo dobbiamo avere tutte le garanzie che le dosi arrivino puntualmente e in tempi dovuti, perché altrimenti vuol dire rendere inutile questa prima dose di vaccinazione». Lo ha detto il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga, che ha anche ricordato che il 6 gennaio dovrebbe essere pronto l'altro vaccino, Moderna, del quale «dovrebbero arrivare a livello nazionale circa 2 milioni di dosi».

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Quella di oggi è la prova generale per le vaccinazioni su ampia scala e, soprattutto, una giornata di promozione sulla sicurezza dei nuovi farmaci, grazie alla presenza di testimonial divenuti noti durante la pandemia.

Fedriga torna ancora una volta a invitare dai social alla vaccinazione di massa: «Affrontiamo una grande sfida e ci auguriamo una grande adesione, per un gesto a tutela di sé stessi e di tutta la comunità. Il futuro del Paese si gioca adesso».

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Non ci saranno obblighi, ma la campagna di sensibilizzazione si preannuncia martellante, con l’obiettivo di vaccinare entro gennaio gli oltre 50 mila sanitari del Fvg e gli anziani delle case di riposo.

La vaccinazione su larga scala potrà tuttavia partire solo quando saranno spedite in regione le 10 mila dosi attese entro fine anno, parte del primo contingente da 50.094 fiale con cui si potranno immunizzare 25.047 persone, visto che il vaccino richiede due iniezioni a distanza di tre settimane.

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Fedriga e Riccardi attendono notizie dal ministero e dalla gestione commissariale, dopo essersi detti pronti ad aprire in qualsiasi momento l’agenda per le prenotazioni. In questo caso le vaccinazioni saranno effettuate negli ospedali di Trieste, Monfalcone, Udine, Pordenone e Tolmezzo.

I vaccini dovrebbero continuare ad arrivare all’aeroporto di Rivolto per essere poi smistati dai militari dell’aeronautica, con i centri di vaccinazione presidiati dalle forze dell’ordine per ragioni di sicurezza. Solo dopo la fase dedicata agli operatori della sanità e agli ospiti delle residenze, sarà il momento della vaccinazione di massa, per la quale la Regione ha già individuato strutture capaci di garantire spazi adeguati, come il nuovo centro congressi del Porto vecchio a Trieste o i padiglioni delle Fiere di Udine e Pordenone. L’orientamento è cominciare dagli ultraottantenni con patologie e poi scendere via via per fasce anagrafiche. Resta da sciogliere il nodo del personale incaricato della profilassi, che dovrà essere messo a disposizione dalla gestione nazionale per non ridurre il numero di medici e infermieri impegnati nelle corsie dei reparti Covid. —

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