Trieste, curatore fallimentare per il crac Vitrani

TRIESTE Con la sentenza di fallimento è giunta anche la nomina del curatore che si occuperà del crac Vitrani. Il collegio della sezione competente del Tribunale triestino ha affidato il delicato compito di gestire l’immediato futuro dell’azienda al commercialista Giorgio Bommarco, partner dello studio Boscolo dove è responsabile del contenzioso tributario e della pareristica fiscale.
Come narra il sintetico curriculum riportato dal sito, il curatore fallimentare della Vitrani è laureato in giurisprudenza a Bologna ed è iscritto al collegio dei ragionieri di Trieste; ha frequentato il corso di specializzazione in diritto tributario presso l’Università di Venezia e ha tenuto numerosi seminari di carattere fiscale nell’Ateneo triestino, negli enti camerali, nelle associazioni industriali del territorio regionale.
L’art. 31 del Regio decreto 267/1942, che disciplina la materia fallimentare coordinato con il Decreto legislativo 169/2007, tratta della gestione procedurale, prevedendo che il curatore abbia l’amministrazione del patrimonio fallimentare e possa compiere tutte le operazioni sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori. Secondo l’art. 33 lo stesso curatore, entre sessanta giorni dalla dichiarazione di fallimento, deve presentare al giudice una relazione particolareggiata sulle cause e circostanze del fallimento stesso.
Bommarco ha accettato da pochi giorni l’incarico. Secondo quanto la settimana scorsa aveva dichiarato l’avvocato Piero Fornasaro, che aveva seguito fino a un certo punto la vicenda Vitrani, al curatore spetterà verificare lo stato passivo e redigere l’inventario delle attività, un lavoro che in buona parte dovrebbe essere già stato svolto quando ancora si riteneva possibile realizzare un concordato.
Invece, dopo che tre trattative con altrettanti candidati (Joiner, Giancarlo Dani, Francesco Izzo) per comprare/affittare la Vitrani non erano andate a buon fine, agli amministratori dell’azienda non è rimasto altro che portare i libri in Tribunale la mattina di martedì 27 ottobre.
Bommarco si trova a gestire cinquantacinque anni di storia imprenditoriale, decorati da molti allori conseguiti soprattutto sul campo degli allestimenti navali e alberghieri. Nel backstage economico triestino c’è chi scommette sul fatto che gli ex aspiranti all’acquisto/affitto della Vitrani potrebbero nuovamente appalesarsi, favoriti dalla situazione fallimentare venutasi a creare.
Chi ha fretta è il sindacato, in particolare Fillea Cgil che di fatto monopolizza la rappresentanza dei lavoratori Vitrani. «Erano 26 i dipendenti in Cassa integrazione straordinaria - riassume il segretario Marino Romito - adesso sono tutti a casa e il fallimento ha annullato l’ammortizzatore sociale. Sarà il curatore a decidere cosa fare, se mettere i lavoratori in mobilità o se, a fronte di una manifestazione d’interesse indicata entro il 31 dicembre, possa ottenere un altro anno di Cigs».
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