Trieste, Dussmann fa dietrofront. Salta l’intesa sulle mense

Congelata la trattativa avviata per ampliare turni e compensi delle 140 addette. L’azienda “incolpa” il Comune. «Non ha assicurato i servizi aggiuntivi promessi»
Lasorte Trieste 02/03/17 - Piazza Unità, Sala Giunta, Sciopero Addetti Mense Scolastiche
Lasorte Trieste 02/03/17 - Piazza Unità, Sala Giunta, Sciopero Addetti Mense Scolastiche

TRIESTE Nuovo capitolo nella vicenda delle mense scolastiche comunali. La Dussmann, che gestisce l'appalto, ha scelto infatti di puntare i piedi e aprire un tavolo di confronto bis.

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Lasorte Trieste 02/03/17 - Piazza Unità, Sala Giunta, Sciopero Addetti Mense Scolastiche

Pochi giorni fa i vertici del colosso della ristorazione, facendo sobbalzare i dirigenti del Comune, hanno comunicato l’intenzione di congelare le trattative in atto e di presentare presto un nuovo piano industriale.

Piano che, però, non prevede più nè la forfettizzazione delle ore straordinarie né l’ampliamento dei turni di lavoro (e di conseguenze delle cifre in busta paga) delle operatrici delle mense.

Al posto di queste due opzioni - sulle quali, come noto, era stata raggiunta una preintesa con lavoratrici e e sindacati - l’azienda ipotizza invece la stabilizzazione di alcuni dei 40 addetti interinali che oggi affiancano le dipendenti storiche delle mense, dando loro una mano o sostituendole in caso di assenza.

Un deciso dietrofront rispetto alle trattative in atto, insomma, che lascerebbe completamente a bocca asciutta le 140 dipendenti attuali, scese recentemente in piazza per chiedere turni più adeguati e paghe più dignitose.

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«Noi la nostra parte l’abbiamo fatta - commenta a tal proposito Giancarlo Baruffa, direttore della filiale Nord Est del Gruppo Dussmann -. Sono gli uffici comunali ad aver disatteso gli accordi, mettendo di fatto in grosse difficoltà la nostra azienda e, di conseguenza, le lavoratrici».

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Il caso, spiegano ancora dalla società, nasce lo scorso luglio, dopo il passaggio di consegne tra la precedente ditta appaltante, la Cir, e la Dussmann. Im quell’occasione i referenti di quest’ultima azienda si sono seduti al tavolo con i dirigenti del Comune.

«Ci hanno parlato dell’esistenza di un problema sociale legato appunto ai compensi delle addette mense- raccontano Baruffa e il funzionario commerciale, Gianmaria Franza -. La soluzione prospettata prevedeva che noi rivedessimo i tagli alle ore delle aiuto cuoche a fronte di servizi aggiuntivi per le addette mense che il Comune si sarebbe impegnato a trovare».

Invece, chiariscono ancora i vertici della Dussmann, quei servizi aggiuntivi, che avrebbero consentito alle lavoratrici di vedersi aumentare il numero di ore e stipendio, non sono mai arrivati.

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Eppure la scorsa estate, nell'assestamento di bilancio per il triennio 2016-2018 era stata inserita una posta da 350 mila euro annui per le mansioni aggiuntive alle mense. Nonostante questo, la fase di monitoraggio, alla fine, non ha portato a nulla.

Nel frattempo, il 2 marzo scorso le lavoratrici delle mense, esasperate da una situazione definita insostenibile, hanno scioperato. E il 7 marzo si è arrivati alla firma di un accorso tra Dussmann, Cigl, Cisl e Uil, che stabilizza 47 ore giornaliere prima svolte in straordinario.

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Una prima tappa, quindi, in un percorso condiviso capace di ritoccare all’insù lo stipendio delle 140 lavoratrici. Ma il nuovo piano industriale dell'azienda rimette tutto in discussione.

«Diamo in media 800 ore giornaliere di lavoro anche il capitolato di gara ne prevedeva 700 - sostengono Baruffa e Franza -. Abbiamo un tasso di assentesitmo del 12% a fronte deuando nel resto d'Italia ne registriamo il 5%; lavoriamo in perdita e la legge non lo consente.

Sembra che questa situazione sia stata generata da noi, ma in realtà a creare i problemi a quelle lavoratrici sono stati dirigenti e uffici del Comune, non la giunta, che hanno pubblicato un bando in cui la voce personale non era un aspetto premiante ai fini qualitativi».

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Dopo il recente accordo sindacale, Dussmman si attendeva una disponibilità del Comune a mettere finalmente a disposizione i servizi aggiuntici concordati. «Invece nulla. Parlando con i dirigenti del Comune, non abbiamo trovato elementi che suffraghino l'accordo dunque ci vediamo costretti a congelare la parte legata alla recente trattativa avviata anche con i sindacati.

Dunque non assegneremo più straordinari e turni di lavoro più ampi alle lavoratrici storiche - concludono Baruffa e Franza -, ma rivedremo l'intero organico stabilizzando degli interinali». Dussmann e dirigenti municipali, insomma, sembrano aver iniziato una partita a scacchi. La prossima mossa spetta ora Comune.

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