Triestini all’estero, rimpatriata londinese

Hanno letto le rispettive storie sul Piccolo, nella rubrica dedicata ai “triestini all'estero, si sono messi in contatto via Facebook, sono diventati amici e ora si ritrovano spesso insieme. Cinque triestini trasferiti ormai da tempo a Londra si sono conosciuti grazie al giornale, hanno condiviso le proprie esperienze e formato una sorta di piccola succursale del capoluogo giuliano in terra inglese. Ognuno svolge un lavoro completamente diverso dall'altro e la scelta di volare a Londra è stata dettata dalla voglia di cercare fortuna in Gran Bretagna. Uno slancio che, a conti fatti, ha portato soddisfazioni e una carriera di successo Marco Guarnieri, Fabrizia Corsi, Paola Bassanese, Paolo Fumo e Andrea Terrano.
Marco Guarnieri dirige uno studio di progettazione architettonica a Londra, è membro del Royal Institute of British Architects, è stato selezionato per la long list del premio più prestigioso del Paese, riservato a progettisti under 40, “Young Architect of the Year Award”, e figura tra i primi venti del Regno Unito. Fabrizia Corsi da tempo “mixa” musica come dj nelle discoteche più conosciute, e si è esibita anche a Miami e Nuova Delhi. Paola Bassanese nel 2010 ha vinto il premio come miglior terapista a Londra, dove lavora per le cliniche più importanti. Ma in passato è stata anche impiegata al ministero dell’Interno e al ministero del Tesoro inglesi sotto la guida di Gordon Brown. Paolo Fumo è un affermato cameraman, che negli ultimi mesi ha lavorato per le televisioni di tutto il mondo, in prima linea anche per quello che è stato definito il matrimonio del secolo, quello tra il principe William e Kate Middleton. Infine Andrea Terrano, partito oltre vent'anni anni fa da Trieste con il sogno di sviluppare la sua carriere e i suoi sogni nel campo musicale, è il proprietario di uno degli studi di registrazione più noti a Londra, l’Iguanastudio, costruito nel quartiere di Brixton, che vanta grandi collaborazioni come quelle con la Bbc o la Virgin. «Ci siamo ritrovati leggendo le storie sul Piccolo – spiegano – alcuni di noi già si conoscevano ma è proprio attraverso le pagine del giornale che è nata la curiosità di incontrarci “dal vivo”. Forse perchè tutti, ognuno a suo modo, hanno un impegno in un settore creativo e stimolante. E non ci vediamo soltanto a Londra, quando rientriamo a Trieste per le festività spesso ci diamo appuntamento per un drink. All'estero soprattutto è un modo per condividere le nostre radici e per chiacchierare sulla nostra città». Ma la lista di triestini a Londra è destinata ad allungarsi e forse il gruppetto che finora si è formato potrebbe arricchirsi. Sono infatti quasi una trentina i giovani che negli ultimi anni sono partiti dal capoluogo giuliano e hanno trovato un lavoro stabile e gratificante nella metropoli inglese.
Micol Brusaferro
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