Momix, Stomp e i brividi di The Wall nel cartellone “danza” del Rossetti
I nuovi titoli del cartellone sono stati scelti per assicurare al pubblico un ideale giro del mondo

Ricorrono quest’anno i 45 anni di carriera dei Momix, l’acclamata compagnia statunitense fondata da Moses Pendleton che dalle origini continua a proporre show tanto ricchi di fisicità ed energia quanto poetici nella loro celebrazione dell’espressività dei corpi.
Evento del cartellone Danza, da poco rimpolpato con qualche bella novità, è proprio il loro ritorno al Rossetti. Ci si rifugia volentieri, in quell’universo fantastico proposto dall’ensemble, che nell’idea del visionario creatore si propone proprio come via di fuga dal buio del mondo contemporaneo. Come nel nuovo spettacolo “Bothanica Season 2”, a Trieste a maggio ’26, evoluzione di uno dei più celebrati capolavori del gruppo, “Bothanica”.

Il giardino di casa più che l’ambiente urbano come forza ispiratrice per creare incredibili illusioni visive, la luce per forgiare nuove forme fatte di colore e di corpi, effetti scenici spettacolari e coreografie a fondere danza, poesia e tecnologia: è un’esperienza immersiva e sensoriale, questa “Bothanica#2” , tra fiori giganti, creature fantastiche e paesaggi onirici, che celebra la bellezza del pianeta invitandoci a riflettere sul nostro legame con la Terra.
I nuovi titoli del cartellone sono stati scelti per assicurare al pubblico un ideale giro del mondo, dalla Cina, alla Georgia, all’Ucraina.
Nello spettacolo proposto a Trieste dalla Beijing Academy Chinese Dance Company, ad esempio, si potranno ammirare danze di antica tradizione ispirate a personaggi della storia e della letteratura cinesi, ma anche balli appartenenti alle molteplici etnie presenti in Cina; danze militari o addirittura ispirate alle arti marziali, come esecuzioni basate sulla filosofia cinese. Un repertorio ricchissimo, quello che l’ensemble di Pechino porterà a febbraio ’26, che vedrà sul palcoscenico anche ventagli, spade, nastri roteanti nell’aria e così pure le lunghe maniche fluttuanti dei costumi tradizionali.

Uno sguardo ampio che si sposterà poi in Georgia con “Sukhishvili”, il Balletto Nazionale Georgiano con musiche tradizionali dal vivo, eteree danze femminili e acrobatiche evoluzioni dei ballerini nei loro fiabeschi costumi riccamente decorati.
A completare questo primo corpo di programmazione, un romantico superclassico: “Lo Schiaccianoci” dell’Ukrainian Classical Ballet che ritornerà in Sala Generali dopo il successo dello scorso anno, appuntamento riservato ovviamente al periodo delle festività natalizie. E torneranno anche gli irriverenti “Trocks” de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, in equilibrio fra cura impeccabile della danza e comicità spassosa.
Tornando a casa nostra, invece, ecco una proposta degna di nota non solo per i fan della leggendaria band musicale che omaggia ma anche dall’eccellenza dell’ensemble: sulle coreografie di Michele Merola danzerà la MM Contemporary Dance Company, che hanno più volte condiviso il palcoscenico di Rai1 con Roberto Bolle in “Viva la danza” .
Il capolavoro celebrato? Nientemeno che uno dei concept album più leggendari della storia, The Wall dei Pink Floyd, con il protagonista Jacopo Trebbi a dar voce a Pink, la rockstar alter ego di Roger Waters.
Ad arricchire i sei titoli della Danza, anche un segmento più performativo pensato dopo il memorabile successo riscosso dal Cirque du Soleil battezzato Circo & Performance, declinato in tre ulteriori spettacoli. Ancora sul versante ritorni importanti, riecco gli inconfondibili tamburi metropolitani di “Stomp”, creato nel 1991 da Luke Cresswell e Steve McNicholas e, nonostante il successo planetario, mai rimasto uguale a se stesso: arriveranno ad aprile intrecciando i numeri più noti a quelli stimolati da nuove ispirazioni, dal traffico degli aeroporti allo smarrimento dei bagagli.
Prima volta al Rossetti, invece, per il quintetto dei “Black Blues Brothers” che dopo essersi affermati al Festival Fringe di Edimburgo arriveranno a Trieste con “Let’s Twist Again” per sorprendere la platea con le loro evoluzioni in un’ambientazione retro: quella di una stazione ferroviaria, dove i cinque attendono il treno (che perderanno) mettendo brani al juke-box e inventando funamboliche acrobazie.
In prima italiana si applaudirà invece una delle realtà di punta della nuova arte circense: dal Quebec, “ID Evolution” è la nuova creazione del canadese Cirque Eloize, che stavolta abiterà uno strano universo urbano sospeso nel tempo acuendo la sua sfida sui confini tra la danza e il circo. —
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