Il premio letterario Città di Trieste, uno spazio di libertà e riflessione: le vincitrici
Il racconto di Elsa Rizzo ha vinto la 21esima edizione del concorso internazionale promosso dalla Consulta femminile

È “Modou al compleanno di Francesca” di Elsa Rizzo il racconto vincitore del Concorso internazionale di scrittura “Città di Trieste”, promosso dalla Consulta Femminile di Trieste con il sostegno del Comune. L’opera, premiata per «la pregevole precisione linguistica» e per la capacità di «attraversare più confini, razziali e di genere, senza cadere nella tragedia», ha conquistato la giuria in un’edizione che invitava le autrici a misurarsi con un tema tanto attuale quanto intimo: “Il confine: tra visibile e invisibile”.

Giunto alla ventunesima edizione, il concorso conferma la sua vocazione di spazio di libertà e di riflessione al femminile, aperto a donne maggiorenni di ogni nazionalità e cultura, con una sezione speciale riservata alle donne detenute. Una scelta che, nel tempo, ha consolidato la manifestazione come punto di incontro tra scrittura, inclusione e dialogo, offrendo alle partecipanti la possibilità di trasformare l’esperienza personale in un racconto universale.
Quest’anno sono stati 40 i testi visionati dalla giuria provenienti da tutta Italia e con partecipazioni dal Regno Unito e da altri Paesi europei. Il numero conferma la vitalità del concorso e la sua capacità di superare i confini geografici, proponendosi come un osservatorio privilegiato sulla scrittura femminile contemporanea.
«Ci aspettavamo testi legati ai confini e alla guerra – racconta Debora Desio, presidente della Consulta Femminile – ma molte autrici hanno scelto di parlare di confini umani: tra vita e morte, tra rispetto e prevaricazione, tra isolamento e libertà. È emersa una sensibilità che ci ha sorpresi. Il confine, più che una barriera, è diventato una soglia interiore che definisce il rispetto per l’altro e la capacità di non invaderlo».

Accanto alla vincitrice, numerosi i riconoscimenti assegnati: il premio Comune di Trieste è andato al racconto “A tutto gas verso la libertà” di Valentina Hrovatin; il premio Soroptimist a “K” di Federica Canepa; il premio Giuliani nel Mondo a “Il confine delle parole” di Gioconda Brocato; il premio Associazione Cai XXX ottobre a “Oltre la montagna” di Donatella Mariotto; il premio sezione speciale “Pen Club” a “La sorgente” di Lucia Finetti; il premio “Il Piccolo” a “Siamo tutti un po’ Servola” di Lidia Desio; infine il premio Comitato “Danilo Dolci” è andato a “Il museo dei giorni” di Cristina Rovere.
La giuria era presieduta da Cristina Benussi e composta dall’assessore comunale all’Istruzione Maurizio De Blasio, Gabriella Norio, Carla Carloni Mocavero, Debora Desio, Gabriella Pison, Laura Billi e Pamela Rabaccio.
«Il nostro obiettivo resta lo stesso identificato dalle socie fondatrici della Consulta nel 1988 – ha aggiunto la presidente Desio – cioè fornire gli strumenti alle donne per raggiungere le pari opportunità, in ambito lavorativo come nella vita di tutti i giorni».
Benussi, nel suo intervento introduttivo alla consegna dei premi, ha proposto una lettura ampia del tema oggetto del concorso letterario: «La frontiera è paragonabile a una zona di faglia, un terreno instabile che obbliga a spostarsi continuamente. Le scrittrici hanno così raccontato come si vive nelle contraddizioni della società contemporanea, in cui tecnologia e consumismo concedono una libertà solo apparente, che finisce per rafforzare i sistemi di controllo invece di incrinarli».
La Consulta Femminile di Trieste, che promuove il concorso fin dalle origini, riunisce le rappresentanti di numerose realtà cittadine: Adei-Wizo (Associazione Donne ebree d’Italia), Aidia (Associazione italiana Donne ingegneri e architetti), Ammi (Associazione Mogli medici italiani), Ande (Associazione nazionale Donne elettrici), Cif (Centro italiano femminile), Comitato Mani dell’amicizia, Fidapa Trieste storica (Federazione italiana Donne arti professioni affari-Distretto Nord-Est), Rete Dpi-Nodo di Trieste, Soroptimist international club e Wall of Dolls Onlus.
«Nel corso di oltre vent’anni di attività – ha infine ricordato Benussi – il concorso “Città di Trieste” è diventato un appuntamento di riferimento per la scrittura al femminile, capace di unire generazioni, esperienze e provenienze diverse. Le storie raccolte hanno attraversato pochi confini visibili ma soprattutto invisibili del quotidiano, restituendo il senso profondo di una ricerca che è, prima di tutto, umana». La partecipazione ampia e di qualità a questa ventunesima edizione, conferma quindi il concorso letterario “Città di Trieste” quale laboratorio di scrittura e riflessione tutto al femminile, capace di attraversare i confini – geografici, sociali e interiori – per raccontare le molte forme della libertà. —
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