Trieste, la coproduzione “fantasma” del Verdi

Intesa flop con il Teatro lirico di Cagliari per l’allestimento del “Werther”. Mai saldata la fattura da 85.400 euro
Il “Werther” di Massenet andato in scena al Verdi lo scorso autunno
Il “Werther” di Massenet andato in scena al Verdi lo scorso autunno

TRIESTE Con il “Werther” sono sempre dolori. Per il Teatro lirico Verdi di Trieste potrebbe trattarsi di un buco di bilancio pari a 85.400 euro. Colpa di una coproduzione “fantasma” con il Teatro lirico di Cagliari e di una fattura respinta al mittente.

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Si tratta del “Werther” di Jules Massenet, andato in scena al Verdi dal 27 novembre al 5 dicembre scorsi con la direzione di Christopher Franklin, la regia di Giulio Ciabatti, scene di Aurelio Barbato, costumi di Lorena Marin e luci di Claudio Schmid. Uno dei tre nuovi allestimenti della Fondazione della prima stagione lirica firmata dal sovrintendente Stefano Pace.

Gli altri due sono il Don Giovanni che ha aperto la stagione e Il Pipistrello che la chiude a giugno: due produzione fatte in casa e quindi interamente a carico della Fondazione. Il “Werther”, pur realizzato interamente a Trieste nei laboratori delle Noghere, è l’unica coproduzione messa in campo in questa stagione, un modo per dividere i costi con un altro teatro.

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Il problema è il contratto di coproduzione con il lirico di Cagliari, che porta la data del 22 ottobre, e risulta sottoscritto solo da Trieste: lo firma il sovrintendente Stefano Pace. La sovrintendente del lirico di Cagliari Angela Spocci, sollevata dall’incarico il 4 agosto dal consiglio di indirizzo (poi revocata dal ministro il 21 settembre), non poteva controfirmare il contratto.

Nessuno a Cagliari era in grado in quel momento di prendersi impegni, tanto più su una coproduzione così onerosa (il costo complessivo dell’allestimento del “Werther” è di 175mila euro, suddiviso 60% a Trieste e 40% a Cagliari).

Il primo dicembre al lirico di Cagliari viene nominato il sovrintendente Claudio Orazi, in servizio al Verdi di Trieste fino a fine 2014. Il 13 febbraio Orazi, assieme al direttore artistico Mauro Meli, presenta la stagione d’opera del teatro lirico di Cagliari: s’inaugura il primo aprile con “La campana sommersa” di Ottorino Respighi. Non c’è traccia però del “Werther” triestino. Sparito dalla programmazione.

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Il motivo? Non c’è in stagione perché non è stato mai coprodotto. Il 3 marzo arriva a Cagliari la fattura elettronica da 85.400 euro emessa in data 18 febbraio dal Verdi di Trieste. Il 7 marzo il consiglio di indirizzo del Teatro lirico di Cagliari, presieduto da Mario Scano (già presidente e procuratore della Corte dei conti della Sardegna), dichiara la fattura “irricevibile”.

Il contratto di coproduzione non mai stato controfirmato e porta solo il timbro di Trieste e la firma del sovrintendente di Trieste Stefano Pace. E quindi tutto il “dolore” del “Werther” resta sulla coscienza di Trieste.

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Ma non solo. Sulla scia del “Werther” arriva a Trieste da Cagliari Angelo Canu come nuovo direttore degli allestimenti scenici. Un passaggio sul quale il consiglio di indirizzo del lirico di Cagliari vuole ora vedere chiaro. Canu, prima di approdare a Trieste, aveva un doppio contratto a termine con Cagliari: dal 7 aprile 2015 al 6 aprile 2018 e dal primo maggio 2018 al 12 febbraio 2020 (2.500 euro mensili).

Per amore di Trieste Canu rassegna le dimissioni il 20 novembre indicando come termine il 31 dicembre (40 giorni senza preavviso). Praticamente rinuncia a un contratto fino al 2020 per un contratto triennale (dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2018) per la cifra di 70 mila euro annui. Il precedente direttore degli allestimenti, il triestino Pierpaolo Bisleri, prendeva nel 2014 31mila euro.

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Al di là dei soldi, il problema sono le date dei contratti. Canu, che nel curriculum allegato a Trieste non fa cenno alla breve esperienza sarda, risulta tra i collaboratori del Verdi già da dicembre 2015 (2mila e 500 euro a titolo di rimborso spese) con un contratto firmato il 14 novembre quando era ancora contrattualmente legato alla Fondazione del teatro lirico di Cagliari. Un direttore degli allestimenti ubiquo per almeno un mese. Magie di scena.

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