Navi e uomini che fecero la storia del Lloyd a Trieste

TRIESTE. Il Lloyd compie 180 anni nel 2016: fondata nel 1836 sotto l'Impero Asburgico è la più antica società di navigazione al mondo che, pur con vari trasformismi, ha resistito fino a oggi. Sarà inaugurata il 25 marzo la mostra intitolata "Lloyd. Le navi di Trieste nel mondo" che rimarrà aperta al pubblico fino al 9 ottobre alla centrale idrodinamica in porto vecchio, uno dei massimi esempi di archeologia industriale, spazio restaurato tra il 2012 e il 2013 e ora adibito a museo.
Presentato sabato all'auditorium del Museo Revoltella, il percorso espositivo (sostenuto dalle Generali), è stato curato dagli storici Maurizio Eliseo, Sergio Vatta e Giulio Mellinato per riannodare i fili della memoria di una compagnia intimamente legata alla storia di Trieste.
«La società - spiega Eliseo - non nacque come compagnia di navigazione ma come società di intelligence e di cultura, tecnicamente infatti il Lloyd austriaco era la seconda sezione di una società creata pochi anni prima».Nucleo della mostra è la cosiddetta Collezione del Lloyd, cioè l'archivio storico della compagnia tramandata negli anni dal Lloyd Austriaco a quello Triestino passando a Italia Marittima (nome assunto dal 2006) fino all'acquisizione da parte della Regione e ceduto poi al Comune. 6.200 pezzi, arricchiti anche da materiale proveniente da collezioni private. Dai modellini dei vecchi piroscafi e delle motonavi, a quadri, porcellane, statue, manifesti pubblicitari, fotografie d'epoca, passando per l'argenteria e libri di bordo.
L'itinerario copre un periodo rivoluzionario nella tecnica della navigazione e il filo narrativo della mostra si sviluppa secondo le tre sezioni in cui era divisa la società già dalla prima metà dell'800: intelligence marittima e commerciale, navigazione a vapore, editoria. Il Lloyd infatti divenne il primo editore in lingua italiana in Europa in una città austro-ungarica.
Una parte sarà dedicata al "capitale umano" cioè agli uomini che hanno reso possibile questa storia profondamente intersecata con la città, con i ritratti ottocenteschi dei fondatori del Lloyd austriaco e le opere di Marcello Mascherini.
"Vite da Lloydiano" ci ricorderà di tutte le persone, dai marinai agli ufficiali, fino ai capisquadra dell'Arsenale, che hanno lavorato negli anni con dedizione e preparazione e dei quali saranno esposte immagini e biografie, non dimenticando la Previdenza sociale (il Lloyd infatti fu il primo a metà ’800 a istituire un fondo per le vedove e gli orfani del lavoro).
Altro enorme capitolo quello degli artisti, pittori e grafici austriaci che in particolare nel periodo della Belle époque realizzarono per il Lloyd bozzetti per manifesti e brochure. Spiega Vatta: «Saranno inoltre esposti 60 bozzetti originali eseguiti dai migliori artisti in molti casi triestini, per le copertine della prestigiosa rivista illustrata di viaggi "Sul Mare" distribuita a bordo delle navi della Compagnia, oltre che in librerie e alberghi, che vide la luce nel 1925 e continuò a uscire fino al 1944».
Decine di modelli di navi, alcuni in assoluta anteprima, tra cui quello storico della Motonave Victoria, capaci di raccontare i cambiamenti vissuti dalla navigazione negli ultimi due secoli. Una sezione è dedicata all'Arsenale, la cui dimensione enorme si capisce dal plastico di Trieste nel 1889 e che, nella seconda metà dell'800, il capo di stato maggiore della marina americana l'ammiraglio Farragut, incaricato di progettare l'arsenale della U.S. Navy di Mare Island vicino San Francisco, definì il migliore al mondo.
«Da aprile, nei fine settimana - dichiara il sindaco Cosolini - ci sarà per i visitatori un treno da Molo IV alla Centrale idrodinamica». Quella del Lloyd è quindi anche la storia del rapporto della città con il suo mare. «Primo passo - ha commentato l'assessore regionale Torrenti - verso un grande museo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo